Caro Direttore,
ho letto con interesse l’articolo da voi pubblicato il 10 luglio scorso con il quale l’on. Fucsia Nissoli spiega il suo passaggio a Forza Italia, motivandolo sostanzialmente con il fatto che il Governo sarebbe “sordo e cieco” verso gli italiani all’estero e che quindi, con il suo arrivo a Forza Italia, questo Partito “avrà nel suo programma il mio programma”, cioè quello dell’on. Nissoli.
Ora, caro direttore, fermo restando che mi viene difficile capire come si possa, dopo aver votato per quasi quattro anni tutti i provvedimenti dei governi Letta, Renzi e Gentiloni sugli italiani nel mondo, accorgersi solo a fine legislatura di questa cecità e sordità, mi pare ambizioso e ottimistico pensare che un partito e un Presidente (Berlusconi) che non hanno fatto del loro programma il programma dell’ex ministro Mirko Tremaglia ora vogliano realizzare (davvero, non sulla carta) tutto ciò che chiede l’on. Nissoli.

Detto questo, a cui anche l’onorevole Marco Fedi ha risposto ieri, mi permetto di commentare ciò che ha affermato oggi il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, che ha attaccato il PD e lo stesso on. Fedi, rei di dire “una dietro l’altra una serie assurda di bugie e falsità”.
Brunetta, nel suo comunicato, ricorda le azioni del Governo Berlusconi e la legge sul voto per corrispondenza che permetterebbe ai parlamentari eletti all’estero di sedere in Parlamento, ma sorprendentemente dimentica che quella è solo una legge attuativa e che i parlamentari eletti all’estero ci sono grazie alla riforma costituzionale voluta e varata durante i governi de l’Ulivo dal 1996 al 2000, quando Berlusconi era all’opposizione.
Brunetta poi aggiunge che la riforma costituzionale voluta da Renzi avrebbe intaccato la conquista della Circoscrizione estero (tra l’altro cosa falsa, perché lasciava alla Camera i dodici deputati ed eliminava il Senato a suffragio universale), ma dimentica ancora di dire che l’on. Nissoli, oggi confluita nel gruppo di Forza Italia, non solo quella riforma che Brunetta contesta l’ha votata in Parlamento, ma come Lei stesso potrà confermare si è spesa tra gli italiani all’estero perché votassero “Sì” al referendum: cosa che è puntualmente avvenuta a stragrande maggioranza, anche nella ripartizione America Settentrionale e Centrale.
Dal canto suo, poi, l’on. Nissoli aveva sostenuto proprio sul suo giornale (dando inizio a questo dibattito via stampa), che Berlusconi le avrebbe ricordato di aver tolto l’IMU sulla prima casa degli italiani all’estero. E qui, ancora una volta, l’on. Brunetta dimentica di dirci con quale atto parlamentare o di governo sia avvenuto (e per suo tramite chiedo a Brunetta e Nissoli di dircelo, per piacere), poiché l’unico atto di Berlusconi in materia, come sostiene Fedi, ha abolito l’ICI a tutti gli italiani in Italia e ha considerato gli italiani all’estero come proprietari di seconda casa, aumentandogli notevolmente l’ICI rispetto a quanto aveva fatto per loro Prodi.
Infine, la cosa più sorprendente di Brunetta riguarda la citazione di Tremaglia, del quale il capogruppo FI dimentica di dire che nel 2010 aveva lasciato il PDL/Forza Italia e non aveva votato la fiducia del 29 settembre 2010 al Governo Berlusconi, proprio in nome di quegli italiani all’estero che, secondo Tremaglia, il Governo Berlusconi “ha ignorato e continua a ignorare”, come si può ascoltare in questo toccante intervento in Aula, di cui a suo tempo mi complimentai pubblicamente riconoscendogli coerenza.
Ecco caro Direttore, in Forza Italia si continua a vantare come unici atti positivi dell’azione del Governo Berlusconi l’introduzione della Circoscrizione estero, l’operato di Tremaglia e l’abolizione dell’ICI agli italiani all’estero: la prima introdotta in Costituzione sotto i governi de l’Ulivo; il secondo uscito da Forza Italia in contrasto con Berlusconi proprio per come lui e il suo Governo trattavano gli italiani nel mondo; la terza mai avvenuta, poiché Berlusconi ha prodotto un aumento dell’IMU per gli italiani all’estero rispetto al Governo Prodi. Mi pare un bilancio molto deludente.
Grazie per l’attenzione.