Passato e presente politico uniti in un parallelismo intellettuale tra l’ex sindaco di Bologna, Renato Zangheri ( 1970- 1983) e l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia ( 2011-2016) in occasione dell’inaugurazione dell’associazione “La Giovane Italia” presso il King College di Londra. L’associazione presieduta da Leonardo Montesi ha proiettato per un folto pubblico di giovani italiani espatriati il documentario “Non arretreremo. Renato Zangheri: il sindaco professore” realizzato dagli autori Mauro Bartoli e Lorenzo Stanzani. Ma la presenza di grande richiamo è stata, senza ombra di dubbio, quella di Giuliano Pisapia, che in questo contesto ha rappresentato il collegamento con il presente.
Il documentario ripercorrendo la vita politica di Renato Zangheri, ha messo in rilievo l’unicità di questa figura politica all’interno del PCI: “un intellettuale prestato alla politica”, come lo si amava descrivere; di una politica agita con la massima onestà e vivacità intellettuale perché capace di ascoltare il sociale, di sentire il respiro del popolo e individuarne il malessere. Con la consapevolezza della difficoltà di trasformare “il dire in fare” soleva ripetere che “Il fare politico è un lavoro da bestia”. Non fu per caso che con Zangheri la Bologna comunista raggiunse un welfare e una coesione sociale ammirati e invidiati dal resto d’Europa, fino a diventare oggetto di studi e interesse internazionale.
Ma gli anni in cui Zangheri fu sindaco furono anche anni caldi, che culminarono quel 2 agosto del 1980 con gli 85 morti della strage alla stazione per mano dell’eversione nera. Eventi tragici da cui però la Bologna di Zangheri fu in grado di rialzarsi con grande orgoglio e solidarietà civile.
Allo stesso modo rispose Milano alla chiamata del sindaco Pisapia, che seppe creare unione e dare indirizzi propositivi ai milanesi in risposta al vandalismo dei ‘Black Block’ del 1 maggio 2015. La risposta dei milanesi fu una dimostrazione di fiducia e stima nella figura del sindaco e al suo operato dopo anni di esemplare amministrazione della città.
In questo incontro londinese Giuliano Pisaspia ha colto l’occasione per presentare il suo nascente movimento politico “Campo Progressista” e nel rispondere alle domande dei giornalisti presenti e del pubblico si sono venuti a delineare i principi di base del movimento.
“Il nuovo movimento nasce da un bisogno nella società italiana di un centro-sinistra in grado di governare senza le destre”. Questo un principio di base per Pisapia che arricchisce : “Dobbiamo far tesoro dei valori ideologici del socialismo e comunismo ma nel contempo dobbiamo guardare al futuro: volare in alto e guardar in basso ”. In queste parole è racchiuso il senso della visione politica di Pisapia; una politica che deve essere in grado di ascoltare i bisogni dei più deboli e progettare gradualmente per il futuro.
“La decisione di scendere in capo” dichiara Pisapia “è nata dalla consapevolezza di un bisogno nella cittadinanza di una alternativa alla confusione politica attuale. Io propongo con Campo Progressista una nuova speranza, una nuova Casa Politica comune, dove si possa raggruppare quella parte del centro sinistra delusa dalla politica”.
Le speranze di Pisapia è che le nuove generazioni ritrovino la passione della politica per le tematiche sociali. Ed è per questo che lui si fa promotore di un nuovo modo di fare politica: Campo Progressista nasce come un nuovo spazio da offrire a coloro che vogliono contribuire con nuove idee, lavorare su nuovi progetti per il futuro. “Dare ascolto ai bisogni reali e agire all’insegna della concretezza; vale a dire fare ciò che è possibile, stabilire obiettivi possibili, essere realisti e non vender sogni con strumenti demagogici”. La demagogia, proliferante malessere fra i politici, al demagogia che conduce al nulla, ha più volte insistito Pisapia, si può combattere con la concretezza.
Interrogato sulla sua visione del destino dell’Unione Europea, Pisapia ha ribadito la volontà e necessità di ricostruire la fiducia sui valori dell’ Unità Europea e progettare diverse e nuove modalità di far parte dell’Europa. Ma il grande auspicio dei Pisapia è di riuscire a mobilitare le realtà locali, le associazioni per riuscire a dare voce ai bisogni che prevendono dal basso . Un movimento che vede in azione una moltitudine di soggetti: un coro con l’anelito di costruire più che di protestare. L’inaugurazione ufficiale di ‘Campo Progressista’ sarà l’11 marzo a Roma: un’occasione per far germogliare nuove idee nel campo aratro della sinistra e far fiorire il nuovo programma progressista
Maria Teresa Antoniozzi