Matteo Renzi è un uomo per tutte le stagioni? Oggi il potere non segue i ritmi stagionali o li segue anche troppo. Non li segue perché chi governa non scade a fine anno e viene scannato e sostituito. Come accadeva fino a due millenni prima di Cristo. Chi faceva il re, oltre ad essere giovane e bello per soddisfare la regina, durava solo per quattro stagioni in modo da propiziare la rinascita della vegetazione e quindi garantire il nutrimento al popolo. Mors tua, vita mea. Quando Romolo uccide Remo, uccide il suo successore e si assicura la sopravvivenza e il regno a vita. Avoca a sé questo atto che non gli spettava. Prende il potere. Ma non è il primo re della storia, solo di Roma. Comanda chi decide. E lui parte con il tracciare i confini e stabilire l’ordinamento del regno. Le stagioni non sono più una chimera temuta quanto attesa da esorcizzare, ma un avvenimento ricorrente della natura, che si scopre essere ciclica. Che tuttavia resta in mano all’imprevedibilità divina. E il timor dei tiene sotto controllo anche i sovrani.
Oggi il potere se ne frega di Dio e financo dell’etica, si affida solo alle stagioni per tirare a campare. Niente in questo momento è più stagionabile delle elezioni. Prima dell’estate, dopo l’estate, nel 2018? Quando andare a votare è però un tema che appassiona solo i politici. E non si capisce come continui ad occupare le prime pagine dei giornali. Intanto l’Italia sta morendo di questa falsa democrazia. Ci fanno credere che questa sia la democrazia, mentre siamo in un’oligarchia. Perché il potere è in mano a pochi che sono di bassissima estrazione culturale, a parte qualche eccezione, eppure sanno far fuori Cesare, anche senza pugnalarlo.
Quindi che Renzi vada bene anche per la prossima stagione politica lo decideranno le elezioni, ma lui anche se vincerà non potrà essere un governante migliore di quello che è stato. Ce l’ha messa tutta, non v’è dubbio, ma è culturalmente modesto. Il che gli ha fatto collezionare una serie di errori di valutazione e tralasciare temi importanti per gli italiani, ostentando una sicurezza che era piuttosto una sicumera.
Quindi il tema delle elezioni è l’alibi numero uno dei politici che non si rendono conto che è talmente stagionato da stare per scadere. La parola alibi, che in italiano è un sostantivo, in latino è un avverbio e significa ‘altrove’. A forza di trovare delle scuse per procrastinare le soluzioni di politica economica, di cui gli italiani hanno bisogno, la loro testa è finita altrove.
La scorsa notte ho sognato che mi trovavo per strada, a Roma, e stavo parlando di lavoro con un amico, quando vediamo passare alla chetichella Paolo Gentiloni. Il mio amico gli corre dietro e gli chiede. “E noi?” “Voi, cosa?” chiede il premier. “Noi delle partite iva”. Noi che non riusciamo a pagare le tasse perché o non lavoriamo o non veniamo pagati per il lavoro eseguito, ma veniamo considerati evasori perché ‘certamente’ abbiamo dichiarato il falso. Noi che saremo ancora più tartassati dagli inquisitori dell’Agenzia delle Entrate per risolvere il problema del debito italiano. Siamo in mano a una classe politica e burocratica che è scollata dalla realtà a causa della sua ignoranza dei problemi del Paese. La disgrazia è che chi è ignorante non sa di non sapere, come insegnava Socrate. Purtroppo abbiamo come ministra dell’Istruzione una che non ha mai sentito parlare di Socrate perché ha solo la terza media e ha dichiarato di essere laureata, ritenendo nella sua ignoranza che due corsi di assistente sociale, effettuati mentre già militava come sindacalista, valgano una sudata laurea. Ha dichiarato il falso ed è rimasta a dirigere il dicastero che forma gli italiani del futuro.
Se non ci liberiamo subito di simili incompetenti, non sopravvivremo, perché l’Italia può contare solo sulla sua Cultura da insegnare e condividere con il resto del mondo.
Oltre alla matematica certezza della ciclicità della natura, oggi abbiamo pure quella dei politici. La cui faccia ci viene riproposta finché non spariscono dalla faccia della terra. E si trattasse solo della faccia, no dobbiamo sorbirci anche i loro pareri, dichiarazioni, ecc. dopo che hanno contribuito con i loro governi a rovinare questo Paese.