Chi l’ha detto che con la disinformazione si va a sbattere? Alcuni giornali di Berlusconi, per esempio, hanno fatto credere ai leghisti veneti che la Sicilia è una terra alla quale il governo di Matteo Renzi regala soldi. Per la precisione, 300 milioni di euro freschi freschi. Così due simpatici ‘crucchi’ della Lega veneta, Sergio Divina e Nunziante Consiglio, hanno preso carta e penna e hanno vergato la seguente nota: “Trecento milioni alla Sicilia per pagare stipendi ai forestali e ai precari. Ora basta, ogni anno è una strenna natalizia per questa regione governata da incapaci. Se Renzi, Crocetta e Faraone credono di prorogare in eterno questo vero e proprio Piano Marshall sappiano che non lo permetteremo. Quei soldi vengano siano indirizzati alle popolazioni venete colpite dalla tempesta perfetta che ha distrutto interi territori”.
Ovviamente, sarebbe un errore prendersela con i leghisti. Appena qualche giorno fa, infatti, un giornale vicino a Berlusconi ha detto loro che “la Sicilia è la palla al piede dell’Italia”. Che succhia un sacco di soldi allo Stato e bla bla bla. Qualche giorno prima un servizio simile l’avevamo ascoltato su La 7. Avallato da due deputati del Parlamento siciliano – uno del Pd e l’altro del Movimento 5 Stelle – che hanno fatto passare la tesi secondo la quale il default della Sicilia è il frutto degli sprechi dei siciliani. Tempesta perfetta…
Nessuno ha spiegato ai leghisti veneti che la Sicilia è una delle cinque Regioni italiane a Statuto speciale.

Rosario Crocetta e Davide Faraone
E che, di conseguenza, precari e forestali li paga con i propri soldi e non con quelli dello Stato. L’unica cosa giusta che i leghisti scrivono nel comunicato è che la Sicilia “è governata da incapaci”: qui non possiamo smentirli. Tra l’altro, i due ‘crucchi’ della Lega veneta citano le persone direttamente responsabili dello sfascio politico e amministrativo della Sicilia: il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Davide Faraone, e il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, entrambi de PD: due nomi, due garanzie…
Nessuno ha spiegato ai leghisti che Crocetta, appena un anno fa, ha firmato un folle accordo proprio con il governo Renzi. Accordo in base al quale, per quattro anni, consente al governo nazionale di non riconoscere alla Sicilia gli effetti positivi del contenzioso finanziario tra lo Stato e la Regione. Guarda caso, Crocetta ha firmato tale accordo qualche mese dopo che la Corte Costituzionale, in una sentenza storica, ha riconosciuto alla Sicilia quasi 5 miliardi di Euro legati alla cosiddetta “territorializzazione delle imposte”.
Sarebbe bastato applicare questa sentenza per consentire alla Regione siciliana di incassare non i 300 milioni di euro, ma quasi 5 miliardi di euro! Non solo. Nessuno ha detto ai leghisti veneti che, in tre anni, con i cosiddetti accantonamenti, il governo Renzi ha prelevato dalle ‘casse’ della Regione siciliana quasi 3 miliardi e mezzo di euro. Nessuno ha spiegato ai leghisti che lo Stato, da un paio di anni, incassa l’IVA e l’IRPEF che spettano alla Regione siciliana (parliamo di centinaia di milioni di euro all’anno).

Anna Finocchiaro
Nessuno ha spiegato ai leghisti veneti che, sempre grazie al centrosinistra – e segnatamente alla senatrice Anna Finocchiaro detta ‘Annuzza’ – la Regione siciliana, dal 2009, perde circa 600 milioni di euro all’anno di fondi sanitari che avrebbero dovuto essere compensati – così si prospettava nella Finanziaria nazionale del 2007 approvata dalla Camera e poi modificata con un 'codicillo' al Senato: 'codicillo' sfuggito alla senatrice Finocchiaro… – da una quota delle accise sui consumi di carburanti. Potremmo aggiungere i 5 miliardi di euro di fondi Pac che il governo Renzi ha strappato al Sud per finanziare gli sgravi fiscali alle imprese, quasi tutte del Centro Nord Italia. Secondo voi lo sanno i leghisiti veneti che le imprese venete stanno usufruendo di sgravi fiscali pagati con i soldi del Sud?
Insomma, solo per farla breve, quest’anno, il governo Renzi ha strappato alla Regione siciliana circa 10 miliardi di euro (come potete leggere qui). Ne sta restituendo appena 300 che serviranno – e qui hanno ragione i leghisti – per pagare gli stipendi a qualche migliaio di disgraziati. E i leghisti del Veneto si lamentano. Ma si lamentano – lo ribadiamo – perché giornali e tv fanno, sulla Sicilia, un’informazione, come dire?, un po’ alla greca…
Una replica ai leghisti è arrivata dal presidente del Parlamento siciliano, Giovanni Ardizzone: “I leghisti – dice Ardizzone – hanno ormai superato ogni limite: prima facevano politica sfruttando le disgrazie altrui, adesso anche le proprie. Oltre a essere rabbiosi sono anche inconcludenti. Basta a queste falsità sui forestali e sulle risorse destinate alla Sicilia. Si avvii un'operazione verità sui conti – aggiunge Ardizzone – e si scoprirà che i 300 milioni di cui straparlano i due leghisti è solo una piccolissima parte delle risorse che in decenni lo Stato ha trattenuto alla Sicilia, per risanare il debito pubblico nazionale, anche dei veneti. Un prelievo forzoso, certificato proprio di recente dalla Corte Costituzionale e dalla Corte dei Conti. I due senatori pensassero al Veneto, regione in cima alla classifica per evasione fiscale e alle tante multe che l'Italia è stata costretta a pagare all'Unione europea per lo sforamento delle quote latte da parte degli allevatori veneti”.
Immediata la controreplica di Nicola Finco, capogruppo regionale della Lega Nord. Che dalle colonne del

Pietrangelo Buttafuoco
Mattino di Padova dice: “In Sicilia deve fare un gran caldo in questi giorni, a giudicare dalle farneticanti dichiarazioni di alcuni suoi amministratori. Per chiarire le idee al presidente dell’Ars Ardizzone in merito al diritto del Veneto di ricevere fondi per il tornado, annuncio già che presto lo omaggerò del libro Buttanissima Sicilia del giornalista siciliano Pietrangelo Buttafuoco. Chi meglio di lui può descrivere i danni che certa politica ha fatto al suo popolo? Per il resto, i grotteschi vaneggiamenti di Ardizzone farebbero ridere se la situazione della Riviera del Brenta non fosse così tragica”.
E qui siamo alle informazioni contenute nel libro di Pietrangelo Buttafuoco, un personaggio che negli anni del governo regionale di Raffaele Lombardo è stato nominato ai vertici del Teatro di prosa di Catania. Poi, qualche anno dopo, si è risvegliato angelo vendicatore con la spada sguainata, pronto a tagliare la testa a tutti i protagonisti di sprechi e malaffare della Sicilia (in effetti il governo Lombardo, che ha nominato lo stesso Buttafuoco al vertice del Teatro di Catania, è stato un esempio di virtù e, soprattutto, di ‘lungimiranza politica’: non a caso lo stesso Lombardo, alla fine del suo giro di potere, è stato condannato per mafia…).
Insomma, Pietrangelo Buttafuoco è bravissimo. Ineguagliabile. Preparatissimo. Arguto. Un intellettuale a tutto tondo che maneggia ad arte letteratura e filosofia. Forse, ‘navigando’ tra Oswald Spengler e Giulio Cesare Andrea Evola, meglio conosciuto come Julius Evola, non ha avuto il tempo di approfondire il bilancio della Regione di cui parla. Del resto, nella formazione umanistica l’Economia, la Ragioneria e la Contabilità dello Stato non sono discipline obbligatorie. Che volete che siano gli aridi numeri di fronte all’eternità del sapere? In fondo, Buttafuoco, tra Lombardo e Crocetta, ha vissuto un periodo in cui i grandi burocrati dell’amministrazione regionale non sono più giuristi, ma filosofi come lui. Quindi…
Intanto i leghisti continuano a ballare sui numeri. “Non so sulla base di quali dati parli Ardizzone”, continua Finco, che sull’Economia, sulla Ragioneria e sulla Contabilità dello Stato deve pensarla come Buttafuoco (sarà un filosofo umanista pure Finco? Anche lui scrive libri di filosofia, magari sulle buttane del Veneto? Chissà, magari qualche giornale o qualche tv di Berlusconi un giorno ci illuminerà). “Credo comunque – continua il 'filosofo' Finco – che chiedere dei fondi nazionali da parte del Veneto, che ogni anno lascia a Roma 21 miliardi per ripianare i debiti anche della pessima amministrazione di Crocetta, sia legittimo e doveroso. Si tratta, in fondo, delle tasse dei veneti, quelle che noi versiamo puntualmente, con un rigore che ci viene riconosciuto dallo stesso Governo Renzi quando assume la nostra Regione come riferimento nazionale per i costi standard. Che Ardizzone si preoccupi della sua Sanità allo sbando, o al limite, se proprio ha voglia di rendersi utile, mandi le sue migliaia di Forestali in Veneto a ripulire la Riviera del Brenta dalle macerie del tornado e a ricostruire le abitazioni distrutte. Son certo che qui saranno più utili che laggiù, e motiveranno finalmente la regalìa da 300 milioni che ogni anno scende in Sicilia per pagare anche il loro stipendio. Con quella somma, noi veneti ricostruiremmo buona parte degli edifici abbattuti dal tifone di mercoledì scorso”.
Che dire? Che tra i berlusconiani e i renziani della Sicilia è difficile, se non impossibile, capire chi vince la battaglia per l'ascarismo (precisazione per i lettori americani: ascari sono i politici siciliani che vendono la Sicilia al migliore offerente…). Insomma, complimenti ai parlamentari nazionali e regionali di Forza Italia e del PD eletti nella nostra Isola, che sulla disinformazione sulla Sicilia non trovano nulla da dire. E complimenti, soprattutto, ai siciliani che votano per gli uomini e per le donne di queste due formazioni politiche che 'degnamente' li rappresentano…