Questa volta ci occupiamo di una donna che ha la rappresentanza della Camera dei Deputati alla quale i siciliani hanno affidato il mandato parlamentare. Laura Boldrini, infatti, alle elezioni politiche del 2013 è stata eletta per la lista Sel nel Collegio 2 della Sicilia che comprende le province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani.
Grazie a un accordo tra Sel è il Partito democratico, subito dopo le elezioni, è stata eletta Presidente della Camera dei Deputati. Una donna, quindi, alla guida dell’assemblea di Montecitorio. Cosa già avvenuta 1979 al 1992 con Nilde Iotti, esponente del Pci, eletta per ben tre volte. La terza donna che ha ricoperto la terza carica dello Stato è stata la leghista Irene Pivetti dal 1994 al 1996.
Rileggendo i libri di storia e le cronache sui quotidiani, possiamo affermare che Nilde Iotti è stata una donna coraggiosa fin dall’epoca della Resistenza dove aveva agito, rischiando la propria pelle, per riaffermare i valori della libertà e della democrazia in Italia. Chiamata alla guida dell'assemblea di Montecitorio dal 1979 al 1992, ha dato prova di autonomia dal partito di appartenenza, dal governo e dalla Presidenza della Repubblica.
Per quanto riguarda l’altra presidente della Camera, Irene Pivetti, si può affermare che, dopo impegni vari ed un’eccellente preparazione, è approdata alla politica dopo un incontro con Umberto Bossi avvenuto nel 1990. Dopo di che è stata eletta parlamentare della Lega e nel 1994, come già ricordato, presidente della Camera con l’appoggio del centrodestra. Anche Irene Pivetti ha guidato l’assemblea di Montecitorio con autorevolezza, dimostrando coerenza con le proprie idee. Non ha condiviso le spinte secessioniste della Lega ed è stata espulsa da quello che era stato il suo partito.
Oggi, come già ricordato, il ruolo di presidente della Camera dei deputati è ricoperto da Laura Boldrini, in carica dal 16 marzo 2013. Come la Pivetti, anche la Boldrini proviene dal giornalismo, anche se l’incarico più importante che ricoperto è stato quello di portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Perché ci occupiamo della Boldrini? In primo luogo perché eletta dai siciliani e poi per le polemiche che si sono sviluppate nei giorni scorsi in seguito alle sue incaute dichiarazioni sui cristiani uccisi. Ma anche per capire se la presidente della Camera dei Deputati ha a cuore prioritariamente le sorti degli immigrati a discapito di quelle dei meridionali e della povera gente che vive da sempre nel Belpaese.
Vorremmo porre alcune domande a Laura Boldrini.
1) Il Popolo siciliano le ha accordato la fiducia facendola diventare parlamentare della Repubblica: può descriverci quale impegno ha profuso, dopo la sua elezione, per la gente che l'ha eletta, cioè per i siciliani?
2) Nei giorni scorsi alcune persone che avevano il torto di essere cristiani sono stati uccisi. A quanto pare, sono stati gettati in mare da un barcone. Non è il primo caso di persecuzione ai danni di uomini e donne di fede cristiana, se è vero che negli ultimi mesi, in alcuni Paesi islamici, tanti cristiani sono morti per difendere e non rinnegare la propria fede. Anche il Santo Padre più volte si è soffermato su questi nuovi martiri. Alla luce di ciò chiediamo: presidente, lei è sempre convinta che questi fatti sono marginali e che, quasi quasi, a pagare di più sono gli appartenenti alle altre religioni?
3) Il nostro Paese sta continuando ad attraversare una grave crisi economica, ma a pagare di più sono le Regioni meridionali dove si registrano altissimi tassi di disoccupazione, soprattutto giovanile. La Sicilia, dove lei, signora Boldrini, è stata eletta grazie al Porcellum, è all'apice della crisi: disoccupati, sfrattati, senza casa, precari e tantissimi disperati indigenti. Non sarebbe opportuno che lo Stato intervenisse seriamente per ridare dignità a questi cittadini italiani?
4) Lei, presidente Boldrini, ritiene prioritario dare risposte concrete agli immigrati rispetto ai cittadini bisognosi della nostra nazione?
Presidente Boldrini sui quesiti posti ci aspettiamo delle risposte che siano coerenti:
a) col suo mandato di parlamentare che le è stato conferito dai siciliani;
b) con un po’ di obiettività nei confronti dei cristiani ammazzati, martirizzati e perseguitati a causa della loro fede;
c) con la necessità di un equo intervento dello Stato finalizzato al riequilibrio economico del Meridione nei confronti delle aree più ricche del Paese;
d) col fatto che non bisogna accantonare i bisogni degli italiani per mettere al primo posto quelli di altri ma, quanto meno, metterli sullo stesso piano;
e) visto che lei è stata legittimata col voto come “cittadina siciliana”, non le sembra giusto dare il suo prezioso contributo affinché chi di dovere agisca in fretta per affrontare la problematica della viabilità stradale, ferroviaria ed aerea dell’Isola, anche alla luce del crollo del viadotto Imera, lungo l’autostrada Palemro-Catania, crollo che ha fatto piombare la Sicilia negli anni ’60 del secolo passato?
Cara Presidente Boldrini, speriamo che dia non solo a noi, ma anche ai siciliani ed a tutta la Nazione i giusti e dovuti chiarimenti, perché altrimenti, se non se la sente, le consigliamo in coerenza con i suoi principi di rassegnare le dimissioni da parlamentare eletta in Sicilia. Con ciò non intendiamo prendere le distanze dal fenomeno immigrazione che è diventato alquanto grave per le migliaia di vittime annue causate dagli imbarchi in clandestinità e che portano frutti esclusivamente a degli sfruttatori senza scrupoli.
L’immigrazione va affrontata seriamente e sotto tutti gli aspetti. L’Italia, malgrado i continui impegni, è stata lasciata sola ed abbandonata a se stessa ed i miracolati che riescono a raggiungere i nostri territori non trovano la terra promessa, ma povertà, sfruttamento e mortificazioni continue. Chi di dovere deve dare le giuste risposte al fenomeno che non può continuare a pesare unicamente sulla nostra Nazione.
I nostri Governanti debbono dimostrare sensibilità e dare prioritariamente risposte concrete ai propri cittadini bisognosi. Ogni giorno riscontriamo fenomeni di disperazione che portano spesso a suicidi.
Si deve fare qualcosa o no, cara presidente Boldrini e cari governanti italiani?