La mostra sui manoscritti medioevali che testimoniano la vita e l'opera di San Francesco inaugurata qualche giorno fa al Palazzo di vetro delle Nazioni Unite ha avuto come illustre ospite istituzionale l'Onorevole Marina Sereni, vicepresidente della Camera dei Deputati.
Martedi 18 novembre, il giorno seguente all'inaugurazione della mostra stessa, l'onorevole Sereni ha voluto incontrare alcuni membri della comunitá italiana a New York alla sede del Consolato di Park Avenue dove, in compagnia del Senatore Claudio Zin e dell'onorevole Lia Quattropelle, ha risposto ad alcune domande degli intervenuti su argomenti di particolare interesse per gli italiani all'estero.
L'onorevole Sereni é stata presentata dal Console Generale, Natalia Quintavalle la quale, nel tracciare una breve nota biografica della Sereni, ne ha anche sottolineato la particolare sensibilitá a questioni specifiche come quello della paritá e dei diritto delle donne nel mondo del lavoro.
Una volta presa la parola, la vicepresidente della Camera ha parlato delle profonde trasformazioni che hanno caratterizzato la comunitá italo-americana nel corso di questi ultimi decenni: una comunitá sempre piú "italo" e sempre meno "americana" nel senso tradizionale del termine.
La Sereni infatti, ha messo in evidenza che i motivi che spingono gli italiani a venire in America oggi giorno non sono piú quelli legati agli stenti e alla povertá che sono stati all'origine degli esodi storici della prima metá del ventesimo secolo. I nostri connazionali che attraversano l'Atlantico lo fanno per cercare opportunitá professionali e imprenditoriali legate alla globalizzazione e ai sempre piú frequenti spostamenti nel mondo della forza lavoro che opera ormai, in un contesto sovra-nazionale.
Quella che l'onorevole Sereni si é trovata di fronte nel corso di questo viaggio quindi, é, come ammesso da lei stessa, una comunitá molto diversa da quella che le é capitato di incontrare anni addietro.
Il fatto che l'Italia dalla quale partono gli emigranti di oggi non sia piú quella della povertá abbietta e delle valigie di cartone, non significa tuttavia che sia un paese prospero e in una felice congiuntura economica. L'onorevole Sereni infatti ha ammesso schiettamente che le gravissime difficoltá economiche nelle quali si dibatte attualmente l'Italia stanno avendo un effetto profondo anche sui nostri connazionali all'estero. In particolare la Sereni si é riferita alla chiusura di moltissime sedi consolari compiuta all'insegna di un consolidamento e di un'ottimizzazione delle risorse e che ha interessato soprattutto i paesi europei ma anche la zona circostante a New York come testimonia la chiusura del consolato di Newark in New Jersey.
Tra gli altri temi discussi nell'incontro, ovviamente non poteva mancare un accenno allo spostamento delle elezioni dei Comites, originariamente fissate per il prossimo mese di dicembre e poi spostate al prossimo 18 aprile (registrazioni aperte fino al 18 marzo).
Diplomaticamente, l'onorevole Sereni non si é voluta pronunciare sui dettagli e sulle ragioni di questo "fiasco" elettorale che hanno causato il posticipo della consultazione elettorale in un periodo che va' ben al di lá dei tre mesi dall'indizione sanciti dalla legge.
Non é stato toccato invece il tema dell'opportunitá di mantenere in vita organismi come quello degli stessi Comites o del C.G.I.E. (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) che sono visti da piú parti come organizzazioni ridondanti dopo che agli stessi italiani all'estero é stata riconosciuta una rappresentanza parlamentare elettiva.
Proprio a proposito di queste delegazioni parlamentari elette all'estero, la vicepresidente Sereni ha ricordato che l'orientamento generale della riforma elettorale prevede la conservazione di questa presenza di deputati esteri alla Camera mentre quelli al Senato saranno soggetti alla piú vasta riforma che sta interessando questo corpo legislativo.
Quello delle difficoltá economiche dell'Italia e dei tagli ai budget che ne stanno caratterizzando questo periodo storico é stato un tema ricorrente dell'incontro.
Il senatore Claudio Zin, che ha preso la parola dopo l'onorevole Sereni, ha toccato un altro argomento sentito su questa sponda dell'Atlantico: quello dei finanziamenti statali alla stampa estera ribadendo che, pur nell'ottica generale di un ridimensionamento dovuto ai succitati fattori finanziari, ci sono delle novitá positive che riguardano l'allargamento di questi stessi finanziamenti alla stampa on-line alla quale si riconosce finalmente una piena legittimazione.
Diverso il discorso invece per la stampa italiana in lingua inglese. Letizia Airos, direttrice del periodico i-Italy infatti, ha chiesto se la possibilitá di far rientrare anche queso tipo di pubblicazioni nelle iniziative di finanziamento sia realistica.
La risposta del senatore Zin é stata chiara: le attuali condizioni dei conti dello stato rendono necessario stabilire delle prioritá sul tema dei finanziamenti e, in questo senso, la stampa in lingua italiana si trova certamente in una posizione privilegiata rispetto al sostegno pubblico all'informazione.
In realtá, come é stato giustamente sottolineato dal Console Quintavalle, allargare le opportunitá d'informazione con un potenziamento anche della stampa italiana in inglese consentirebbe di riavvicinare quella parte della comunitá italo-americana di piú antico insediamento che, pur avendo perso familiaritá con la la lingua italiana, si sente tuttavia ancora legata alla penisola.
Tra le questioni sollevate dal pubblico, Silvana Mangione, Vice-segretario del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, ha auspicato che a fare le spese dei tanti tagli ai bilanci esteri non sia l'investimento verso l'insegnamento dell'italiano. A questo proposito la Vice-presidente della Camera Sereni ha dichiarato che la Commissione Esteri ha mantentuto intatte le risorse per l'insegnamento dell'italiano all'estero ma ha anche invitato i presenti a restar cauti sull'argomento perché la decisione finale spetta ora alla Commissione Bilancio che avrá l'ultima parola in proposito.
L'onorevole Lia Quattropelle, infine, ha risposto ad una domanda sullo situazione dei negoziati TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) sugli scambi commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti affermando che, in Italia, le maggiori difficoltá al momento sono legate all'atteggiamento dell'opposizione del Movimento Cinque Stelle che continua a vedere nella trattativa un tentativo di spalancare le porte del commercio europeo allo strapotere, all'ingerenza e all'influenza politica delle grandi multinazionali. Secondo la Quattropelle, i Cinque Stelle non sono disposti neanche a considerare la possibilitá di regolamentazioni appropriate che consentirebbero di proteggere i mercati dallo strapotere delle multinazionali perché considerano la ratifica del trattato come implicitamente impostata a vantaggio dei grandi poteri industriali.
L'incontro é terminato con una nota ottimistica della Vice-presidente della Camera Sereni che ha segnalato la visita a New York dei Presidenti della Camera e del Senato in programma dal 30 agosto al 30 settembre 2015 e si é congedata sottolineando che l'Italia é un paese fortemente proiettato nel mondo malgrado il fatto che spesso questa realtá non sia percepita pienamente né dagli italiani in Italia né da quelli residenti all'estero e per questo alto profilo della presenza dell'Italia nel mondo l'onorevole Sereni ha voluto ringraziare anche la professionalitá di tutti i residenti all'estero.