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February 14, 2014
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Viene avanti Renzino e chi sperava nelle elezioni è un bischero!

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Il sindaco di Firenze, segretario del Pd e futuro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi

Il sindaco di Firenze, segretario del Pd e futuro Presidente del Consiglio, Matteo Renzi

Time: 4 mins read

 

Si fa avanti Matteo Renzi, che sarà il più giovane presidente del Consiglio della Repubblica, persino più giovane di un certo Benito Mussolini quando gli fu affidato il governo per la prima volta.  Ovviamente i grandi giornali italiani vi dicono che si tratta di una mossa inaspettata, che nessuno sospettava che il sindaco di Firenze, dopo aver assicurato a Enrico Letta di #staresereno, architettasse il "coup". Ovviamente sono tutti bugiardi, nessuno pensava che Renzi avrebbe protetto Letta. In una efficace vignetta di Vauro, Letta si lamenta con Renzi per averlo tradito, e lui gli replica: "Non è colpa mia se sei l'unico bischero rimasto che crede a quello che dico". 

In realtà Matteo il bugiardo ha fatto quello che tutti i deputati del Parlamento, inclusi quelli del M5S,  sotto sotto non vedevano l'ora che accadesse. Tutti avevano il terrore delle elezioni anticipate (compresi i Cinque Stelle per paura di un'altra legge "porcellum" fatta apposta dal Pd-Forza Italia contro di loro). Col "Vieni avanti Renzino" e chissenefrega di Letta, invece sono tutti salvi. Pesci grandi e pesci piccoli. E l'Italia? Continuerà ad affondare?

La Spagna, quando era precipitata in una situazione peggiore dell'Italia, è andata subito alle elezioni e, sembra, stia uscendo lentamente dalla fossa. L'Italia, di tutti i paesi d'Europa, sembra allergica alle elezioni, come se qualcuno lassù sia convinto che queste non portino niente di buono, soprattuto se ci si mette pure un comico a gremire le piazze. E la prima lassù a non volere le elezioni per l'Italia è la Germania di Angela Merkel, che dalla scelta di Mario Monti, decide al posto degli italiani chi deve entrare e chi uscire da Palazzo Chigi.

Ed ecco quindi che viene avanti Renzino. Il sindaco di Firenze, dopo averci detto per anni che lui avrebbe rottamato la partitocrazia etc etc, diventa primo ministro grazie ad un "golpe" di partito, a sua volta realizzabile grazie a quel "bonus" elettorale poi giudicato incostituzionale. Infatti il PD si ritrova forte di così tanti deputati in Parlamento per poter sostenere Renzi (con l'aiuto delle solite stampelle dei partiti cespugli) grazie al bonus incostituzionale fornito dalla legge elettorale del Porcellum.  Ora, in una democrazia normale, se i parlamentari fossero eletti da delle regole ritenute successivamente fuorilegge, la minima cosa che i cittadini dovrebbero aspettarsi è che si rivada subito a votare per eleggere un nuovo Parlamento, magari con una legge che non sia una nuova "porcata". Ma invece. 

Accade che Renzino il furbino resusciti Berlusconi proprio per minacciare tutti di un'altra legge "porcata", rendendo vana la tentazione di andare alle elezioni soprattutto per M5S. E quindi ora si fa avanti il neo segretario del PD per andare al governo, pretendendo che il suo di governo duri fino al 2018. Cioè a Palazzo Chigi ancora una volta chi non si è sottoposto al giudizio di elezioni nazionali, ma ha vinto soltanto delle elezioni primarie di partito in cui hanno partecipato tre milioni di cittadini in un paese che conta oltre 40 milioni di aventi diritto al voto!

Renzi quindi punta a rimanere al governo per quattro anni sorretto da un Parlamento di eletti "fuorilegge".  Non male per un giovane politico che doveva rappresentare il nuovo e ci aveva, lo confessiamo, ad un certo punto ipnotizzato con la sua retorica di voler rottamare il regime partitocratico. 

Viene avanti Renzino e nessuno potrà fermarlo, non certo Giorgio Napolitano: lo "scoop" di Alan Friedman è uscito proprio nei tempi giusti per azzoppare definitivamente ogni tentativo del Quirinale di protezione del "suo" governo. 

Ad Enrico Letta gli è finita come all'allenatore di una squadra che non rischiava mai, continuava magari a pareggiare ma si avvicinava così alla retrocessione. Ecco quindi che si tenta la "scossa" del cambio. I giocatori restano gli stessi e il nuovo mister Renzi potrebbe anche non essere più bravo di Letta, ma almeno più fortunato. Letta esonerato dal PD per dare alla squadra-partito, finora perdente, l'ultima chance per tentare di far ripartire l'Italia. Se non ci riuscirà nemmeno con Renzi, il lontano erede del Partito Comunista fondato da Antonio Gramsci sparirà per sempre dalla massima serie della politica italiana. Amen.  

Ma bisognerà tifare o no per Renzino il bugiardo? Tutti i politici mentono, altrimenti farebbero un altro mestiere. Dicono sempre quello che i loro potenziali elettori vogliono sentirsi dire, ma allo stesso tempo fanno solo quello che gli da più potere, e le due cose quasi mai coincidono. A chi vuol bene all'Italia non resta che sperare che il giovane e irruento Matteo, oltre ad essere uno spudorato bugiardo, sia fino in fondo convinto di essere ormai diventato un politico con tutto da perdere e pochissimo da guadagnare: se continua a "pareggiare" retrocede. 

Vieni avanti allora Renzino e vediamo come riuscirai a scuotere un paese bloccato. Se vince lui, l'Italia si salva e anche certi "peccati" democratici verranno perdonati. Se perde, l'Italia retrocederà e tutti gli italiani avranno sulla coscienza il fatto di aver accettato un sistema pseudo democratico che non li ha fatti nemmeno scegliere chi dovesse tentare di salvare il loro paese. 

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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