Vogliono arrivare alla stessa meta, ma attraverso strade diverse. È sui soldi – e soprattutto su da dove quei soldi debbano arrivare – che si è acceso lo scontro tra de Blasio e Cuomo a proposito di asilo infantile. Mentre il neo sindaco di New York vuole aumentare le tasse ai ricchi per migliorare le strutture pubbliche, il governatore dello Stato, inserendo un'apposita voce di spesa all’interno del nuovo budget plan, vorrebbe che fosse lo Stato a farsi carico dei costi per ampliare i servizi ai cittadini.
Ci sono pochi posti al mondo, dove i genitori spendono cifre astronomiche per mandare i figli all'asilo, uno di questi è lo Stato di New York. E l’ultima battaglia tra l’attuale sindaco della Grande Mela, Bill de Blasio, e il governatore Andrew Cuomo riguarda proprio l’accessibilità dei cittadini alla scuola d'infanzia. De Blasio si rifiuta categoricamente di tornare sui suoi passi per quanto riguarda la proposta iniziale del suo mandato, che prevede un aumento delle tasse sui ceti benestanti che favorisca un aumento dei posti nella scuola materna pubblica in modo da garantire l'accesso gratuito a tutte le fasce sociali (è il piano noto come Universal Pre-K). Dall’altra parte Cuomo ha proposto lo stanziamento da parte dello Stato di 1.5 miliardi di dollari da investire in un periodo di tempo di 5 anni, per espandere l'accesso alle scuole per i più piccoli. Non abbastanza per il sindaco di New York. De Blasio vorrebbe infatti che fossero i “ricchi” a pagare per i nuovi programmi scolastici.
Questa disputa tra i due democrats italo-americani, non è una sorpresa. Già nel suo discorso di inizio anno sulla condizione dello Stato (State of the State address), l’8 gennaio scorso, Cuomo aveva detto di condividere con de Blasio la necessità di una scuola dell'infanzia accessibile a tutti, non chiarendo però in quel momento, come intendesse finanziarla. Il sindaco di New York invece, che ha sempre ribadito quanto la scuola costituisca una delle priorità del suo mandato, ha mostrato fin dal principio l’intenzione di volerla sovvenzionare con l'aumento delle tasse. L'obiettivo, insomma, è condiviso, ma, nonostante ci si aspetti che i due riescano infine a incontrarsi su un terreno comune, le loro intenzioni sembrano al momento distanti anni luce. Cuomo vuole dare un taglio alle tasse, non aumentarle: il governatore, in vista della sua probabile rielezione (nello Stato di New York si voterà a Novembre 2014), aveva già chiarito nel discorso sulla condizione dello Stato, i suoi propositi di voler aiutare con la politica l’imprenditoria e i benestanti. E tuttavia questo potrebbe finire per pesare sulle spalle della comunità. Il timore è che una riduzione delle tasse, si traduca in meno soldi per educazione, alloggi, trasporti e sanità.
Per contro, la proposta di de Blasio di finanziare l'asilo pubblico attraverso le tasse ai cittadini più benestanti, porterebbe New York ad avere i migliori asili d’America, viste le entrate di alcuni residenti. Le scuole d'infanzia privati nella città di New York possono costare anche più di 30.000 dollari l’anno. Per i genitori che non possono permetterselo, spesso i programmi pubblici, con risorse e disponibilità limitate, non costituiscono una reale alternativa: nel 2011 ci sono state più di 28.000 richieste per le scuole materne pubbliche con solo 19.000 posti disponibili, secondo dati riportati dal New York Times.
I progetti per migliorare e ampliare le scuole materne pubbliche nella città di New York risalgono agli anni 90, ma non si sono mai trasformati in realtà. La recessione ha tagliato le gambe ai programmi di crescita e molti distretti non sono riusciti a finanziarne lo sviluppo. Cuomo e de Blasio hanno discusso varie volte sulle politiche da adottare nel campo della scuola materna, ma adesso sembra che il gap tra loro sia cresciuto, tanto da attirare l’attenzione di politici e legislatori, che in questi giorni determineranno il destino della proposta di de Blasio. L’educazione è un argomento molto importante per la politica americana e ci sono chiari segnali, che ci vorrà del tempo prima che la tensione tra i due politicisi riduca.
Vicini fin dall'elezione di Bill Clinton, Cuomo e de Blasio dovranno adesso trovare una soluzione e raggiungere un compromesso, tra gli 1.5 miliardi di dollari offerti dal governatore e gli ambiziosi progetti del sindaco di New York. “I cittadini di New York mi hanno dato un compito” ha dichiarato de Blasio durante una conferenza stampa alla City Hall, aggiungendo che il desiderio di Cuomo di ampliare e migliorare gli asili infantili è “incoraggiante”, ma “diverso da ciò che intendiamo realizzare”.