Comunicato stampa del Circolo PD New York
Domenica 20 Ottobre 2013 si è tenuto il congresso del Circolo PD New York, per l’elezione del Segretario di Circolo. Lucina Di Meco è stata rieletta all’unanimità Segretaria del Circolo PD NY. Di Meco ha riconfermato Elena Luongo e Francesco Nigris nelle cariche di Presidentessa e Tesoriere del Circolo, allargando inoltre il Coordinamento del Circolo, che ora include Enrico Zanon, Giovanni Peluso, Federico Giorgi, Annalisa Siagura, Massimo Ungaro e Andrea Mattiello.
Dopo l’elezione di Di Meco, gli iscritti e i simpatizzanti del Circolo si sono incontrati con il Presidente del Senato Pietro Grasso, in visita ufficiale a New York. Al Presidente è stata donata la tessera onoraria del Circolo PD New York.
“Per le persone della mia generazione” Esordisce Di Meco “che iniziavano appena le superiori quando Giovanni Falcone e Paolo Borsellino furono ammazzati, Pietro Grasso rappresenta un simbolo della lotta tra Stato e mafia e della possibilità di vittoria dello Stato. Averlo del Partito Democratico è un motivo di grande orgoglio per noi come attivisti del PD”.
Come racconta Di Meco a I-Italy “venerdì pomeriggio vengo a sapere che il Presidente del Senato Pietro Grasso sarà a New York per un paio di giorni. Decido di scrivergli alla sua email ufficiale per chiedergli di vedersi con noi, magari in occasione del nostro congresso di circolo, domenica 20 ottobre (2 giorni dopo). Entro 20 minuti, il suo staff mi risponde. Il giorno dopo, li accompagno a fare un sopralluogo nella saletta in cui ci incontriamo. Domenica, il Presidente viene e trovarci e ci regala anche un libro, con una dedica che legge “al Circolo PD New York, con estrema gratitudine per avermi dato la possibilità di parlare di “qualcosa di sinistra” in NYC”.
“Dico questo – continua Di Meco – per farvi capire che esiste un modo diverso di fare politica, lontano dal modus operandi della casta, delle connessioni e delle raccomandazioni. Un modo di fare politica trasparente, semplice, onesto e accountable, personificato proprio da persone come il Presidente Grasso”.
Nella riunione, il Presidente Grasso parla a un’audience rapita ed entusiasta della lotta alla mafia, di come Cosa Nostra è stata limitata e, in parte, sconfitta, di come la giustizia in Italia va riformata, dei problemi e dei limiti di un governo di grandi tensioni, più che di larghe intese e risponde alle domande. Una per una, con grande pazienza, infinita dolcezza, semplicità e straordinario carisma.
La cosa che più dispiace a Pietro Grasso è la nozione "popolare" che in certe zone siciliane Cosa Nostra sia veloce ed efficiente nel risolvere i problemi, laddove lo Stato è lento, inerte e inutile. Grasso vorrebbe un sistema legislativo snello. Ha velatamente criticato lo strumento dei decreti legge, che alterano le priorità legislative del Parlamento. Alle volte, rimpiange il potere operativo che aveva nella magistratura, quando si poteva agire prontamente per risolvere i problemi. La sua ricetta politica è semplice: se mancano le risorse economiche per (cito nell'ordine usato da lui): giustizia, ricerca, esodati, cassintegrati, cuneo fiscale – il tutto senza alzare le tasse – i soldi si possono prendere, tanto per iniziare, confiscando e rivendendo i terreni della malavita.
Conclude Di Meco: “Ci sono tante ragioni per fare politica e farla nel partito democratico. Essere nello stesso partito di Pietro Grasso è una. Se oggi ci foste stati anche voi, credetemi, pensereste anche voi che è una ragione più che sufficiente”.