PRIMA PAGINA
– Con il ritiro di Haley, la rivincita elettorale comincia presto. Biden e Trump pronti ad andare all’attacco. L’uscita di Nikki Haley dalle primarie repubblicane dopo una serie di sconfitte nel Supermartedì garantisce all’ex-Presidente la nomina del suo partito, facendo partire una lotta per le elezioni generali che entrambe le parti si aspettano che sarà dura, brutale e lunga. Biden ha definito Trump come una minaccia alle vere basi della democrazia americana, ma ha evitato di discutere i molti problemi legali in cui è coinvolto il suo avversario. Trump, 77 anni, ha ritratto Biden, 81 anni, come un vecchio indebolito e incapace di far fronte ai doveri della Presidenza. “Non è lui che decide – ha detto – sono i fascisti e i comunisti che lo circondano”.
Ma offrendogli la nomina del partito non l’ha però avallato. L’ha sfidato a conquistare i suoi sostenitori, una coorte di Repubblicani moderati che non possono impedire la sua nomina ma potrebbero danneggiare le sue prospettive nella lotta per la Presidenza. Con grande (quasi mezza pagina) fotografia di lei che scende dal palco con questa didascalia: Haley ha rifiutato di avallare Trump sfidandolo a vincere i voti dei moderati repubblicani che l’avevano sostenuta.
– Diminuiscono le speranze di un accordo sugli ostaggi. Hamas alza le domande. Sembrava di essere vicini ad un accordo basato sullo scambio di 10 prigionieri palestinesi per ognuno degli ostaggi liberati. Ma recentemente Hamas ha alzato le sue richieste a un livello che Israele dice inaccettabile. E inoltre si avvicina il Ramadan, mese sacro per i mussulmani di tutto il mondo, in cui non si possono prendere decisioni importanti.
– La promessa di Biden di portare la calma non ha mai avuto possibilità di realizzarsi. Durante la campagna del 2020, Biden denunciò Trump come un Presidente “che aveva sparso caos invece che portare ordine”. Poi, sconfitto Trump, disse nel suo discorso inaugurale che avrebbe ribaltato lo stato di caos che aveva ereditato, ma il mondo non ha cooperato. Biden ha rimesso ordine nella Casa Bianca e si è comportato con il comune decoro delle presidenze pre-Trump, ma ha presieduto a un’America, e a un mondo, difficili. Inflazione, esplosione dell’immigrazione ai confini, guerre in Europa e nel Medio Oriente hanno creato un senso di instabilitå che hanno eroso il suo supporto.
– La linea dura della Louisiana sulla criminalità scarta riforme una volta popolari. Nel 2017 la Louisiana cambiò il suo sistema criminale per non avere più il primato di stato con le più lunghe incarcerazioni. Le sentenze vennero ridotte, opportunità per perdoni estese, alternative alla prigione introdotte. Ma sette anni dopo lo Stato manda un messaggio ben diverso: i Parlamentari, in recenti sessioni, sono tornati al 2017 allungando le sentenze, limitando l’accesso al perdono, processando i diciassettenni come adulti e riportando nelle leggi anche la pena di morte.
PAGINE INTERNE
– Una terribile ritirata. L’occupazione della città di Avdiivka è stata rapida e brutale. I soldati ucraini che sono sopravvissuti la attribuiscono alla mancanza di munizioni.
– 217 vaccini. Mai ammalato. La storia delle sue vaccinazioni ha spinto i dottori tedeschi a studiare il caso.
– Aumentando la sicurezza della metropolitana. La Governatrice di New York, di fronte all’aumento dei crimini nella metropolitana, ha deciso di dispiegare la polizia dello stato e la guardia nazionale nel sistema di transito collettivo.
– Colpevole di aver fornito l’arma a Baldwin. La donna che per sbaglio ha dato a Baldwin una pistola carica nelle prove del fim ‘Rust” è stata condannata per omicidio involontario.
– Pechino chiude una finestra. La Cina ha comunicato che la conferenza annuale del Primo Ministro, unica occasione per fare domande, non avverrà più.
– Saggezza inusuale. A Parigi, il disegnatore Jun Takahashi ha detto che stava tentando “di illuminare l’importanza della vita di tutti i giorni”.