PRIMA PAGINA
– Liberi cinque americani mentre Teheran riprende i profitti del petrolio. Trattative di due anni. Gli USA scongelano 6 miliardi di dollari. Il partito repubblicano contrario ai termini dell’accordo. Cinque americani, dopo anni di prigione in Iran, sono stati liberati e hanno lasciato il paese ieri dopo due anni di trattative in cui i due governi hanno raggiunto un accordo che prevede che gli USA cancellino condanne criminali di cinque iraniani e scongelino 6 miliardi di dollari di profitti petroliferi iraniani bloccati dalle sanzioni. I cinque Americani sono volati ieri in Qatar e arrivano oggi in America. Biden ha detto: “Cinque innocenti americani imprigionati in Iran stanno finalmente tornando a casa. Presto saranno riuniti con le loro famiglie, dopo anni di agonia, incertezza e sofferenza”. I termini dell’accordo sono stati criticati dai repubblicani che hanno detto che scongelare quella quantità di denaro equivale a pagare un riscatto e porterà ad altre simili situazioni. Con grande fotografia di tre dei cinque che scendono dall’aereo all’arrivo in Qatar.
– La guerra in secondo piano, ma sempre presente, a Mosca. I prezzi aumentano, e anche l’atmosfera di repressione. Quasi 19 mesi dopo che la Russia ha cominciato l’invasione dell’Ucraina, i Moscoviti vivono una doppia realtà: la guerra è quasi svanita sullo sfondo dopo aver provocato pochi grandi disturbi, eppure rimane sempre presente nella vita di tutti i giorni, soprattutto a causa del continuo aumento dei prezzi e della crescente repressione della libertà di parola, per cui anche la sola menzione della guerra al di fuori dei media ufficiali è condannata.
– Lo sciopero dei lavoratori dell’automobile mette a prova il sindacato. Lo sciopero dei lavoratori dell’auto nelle tre maggiori fabbriche automobilistiche del paese, cominciato venerdì scorso, tende ad ottenere importanti concessioni salariali e di condizioni generali del lavoro. Se di successo, potrebbe essere un importante segnale della forza del sindacato. Ma uno sciopero prolungato potrebbe mettere in difficoltà le tre grandi e causare una recessione nell’intera regione centrale del paese.
– Un cambio di tono nella seconda visita di Zelensky. Maggior gratitudine mescolata alla richiesta di aiuti. Durante la sua prima visita negli USA nel dicembre scorso, il Presidente Zelensky, nel discorso alle camere riunite, si comportava e veniva trattato soprattutto come un eroe. Nella sua visita di questi giorni, sta usando un tono diverso, mettendo insieme alla richiesta di aiuti molte parole di gratitudine per gli aiuti già ricevuti.
PAGINE INTERNE
– Trudeau punta il dito contro l’India. In un discorso esplosivo, il leader canadese ha detto che il governo indiano ha ammazzato un leader indigeno canadese che lottava per l’indipendenza dei suoi territori.
– Indonesia: un clan che sta scomparendo. Nuove ricerche genetiche possono aiutare alla sopravvivenza una tribù nomade che parla una lingua simile al canto.
– Il leader dell’Iraq si propone come faccia del cambiamento. Il primo Ministro si propone di combattere la corruzione e stabilizzare l’economia.
– Il Governatore della California dice che firmerà la nuova, monumentale legge sul clima. La legge prevede tra l’altro l’obbligo delle compagnie di denunciare le proprie emissioni di gas nocivi.
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