PRIMA PAGINA
– Il Partito Repubblicano avanza, ma le aspettative sono basse. La nazione divisa mentre i Democratici, affrontando vento contrario, cercano di mantenere la maggioranza alla Camera. Le elezioni di metà mandato sono state combattute duramente – sulla criminalità, l’inflazione, l’aborto, l’immigrazione e la democrazia stessa – e i primi risultati riflettono una nazione profondamente divisa. I Repubblicani hanno avuto qualche vittoria in Florida e i Democratici in Colorado, Virginia e Ohio. Quando questo giornale è andato in stampa – ieri sera – i risultati finali erano ancora molto incerti. Con quattro fotografie una sopra l’altra in verticale, che occupano l’intera altezza della pagina, dei vincitori del posto di governatore in Maryland (primo governatore di colore), Florida (confermato De Santis), Massachusetts (prima donna lesbica), Texas (confermato Greg Abbott).
– Qualche problema secondario, ma le elezioni si sono svolte senza ostacoli. Mentre c’è stata qualche denuncia di ritardi, errori e disinformazione in alcuni stati – soprattutto in Arizona – si sono verificati pochi dei problemi di cui si temeva. Ma figure pubbliche dei media di estrema destra e politici repubblicani hanno usato quei pochi problemi, che sempre avvengono in qualunque elezione, per seminare dubbi sulla legittimità di queste elezioni.
– Finite le elezioni, segnali di accuse e liti. Non è stato facile portare in porto con successo delle elezioni fra rancori di parte, rampante disinformazione e dubbi sul sistema elettorale stesso. Ma quello che può succedere dopo può essere ancor più difficile. Queste sono le prime elezioni in cui un gran numero di candidati a posti importanti sono loro stessi “negatori” della legittimità delle elezioni. Come reagiranno se sconfitti è un’incognita. Sono anche le prime elezioni in cui un gran numero di privati cittadini svolgono sondaggi di opinione nella chiara, quasi dichiarata intenzione di raccogliere evidenza di frodi da usare poi, se necessario, in battaglie giudiziarie.
– Sembra che i Democratici possano mantenere quello che hanno nelle lotte per seggi cruciali alla Camera. Chi controllerà il Senato è ancora per aria. I Repubblicani possono guadagnare seggi cruciali alla Camera in Florida e Virginia, mettendo il partito più vicino ad ottenere i 5 seggi di cui ha bisogno per avere la maggioranza. Ma altri dati indicano invece il contrario. Le battaglie chiave per il Senato sono del tutto imprevedibili.
– I democratici all’estero si domandano: perchè gli Stati Uniti non possono aggiustarsi? Una nazione modello che ha perso la strada. Erano una volta gli Stati Uniti il modello di democrazia che gli altri stati volevano imitare. Non più oggi. Oggi gli altri stati si domandano perchè una superpotenza famosa per l’innovazione sia incapace di aggiustare la sua profonda polarizzazione al punto di produrre un presidente che ha sparso false notizie di frodi elettorali credute da un’ampia fetta della popolazione. Specialmente nei paesi che sono riusciti a rafforzare i loro sistemi democratici, interviste con studiosi, funzionari di governo ed elettori rivelano l’allarme che gli USA stiano facendo il contrario, scivolando fuori dai suoi ideali.
PAGINE INTERNE
– Dilemma sull’energia in Sudafrica. La battaglia in una cittadina su una nuova miniera mette in mostra la sfida di un paese da sempre dipendente dal carbone, ma sotto pressione da parte delle nazioni europee e dei suoi stessi cittadini di cambiare strada.
– Granchio a ferro di cavallo. Dopo un decennio di proibizione, la potenziale ripresa della raccolta del granchio a ferro di cavallo in Delaware minaccia la sopravvivenza degli uccelli locali che hanno in quel granchio una fonte fondamentale di cibo.
– L’arte di un primo ministro. Per Winston Churchill dipingere era diventato il suo rifugio. Ha creato centinaia di quadri, alcuni dei quali venduti a caro prezzo negli ultimi anni.
– Paesi ricchi offrono milioni alle nazioni povere per la lotta al cambiamento climatico. Un’idea a cui si oppongono gli Stati Uniti, il paese che emette più gas nocivi al mondo.