Tra Gorizia, Pordenone, Trieste ed Udine: ecco dove si svolgerà la XVIa edizione della rassegna “Ascoltare, Leggere, Crescere”– Incontri con l’editoria religiosa, che inizierà il prossimo 23 settembre e si protrarrà fino al giorno 8 ottobre.
La presentazione ufficiale della oramai storica iniziativa, su promozione della Associazione Eventi APS, è invece già avvenuta a Pordenone il 10 settembre: si è trattato di una anteprima per la stampa, svoltasi presso l’Auditorium del Centro Diocesano Attività Pastorali della Curia Vescovile, dove si è parlato di informazione, soprattutto religiosa. Per l’occasione è stato organizzato un press tour di tre giorni (tra Pordenone e Trieste) ad una nutrita delegazione di giornalisti accreditati presso la Sala Stampa Vaticana e appartenenti anche alla Associazione Stampa Estera in Italia. La nostra testata era presente, ed ha potuto assistere al convegno “Il mondo della cultura e dell’informazione religiosa: seminario con i protagonisti del settore”, che prevedeva come relatori nomi autorevoli : Don Roberto Ponti, direttore Telenova, membro CdA Gruppo San Paolo; Gianni Cardinale, vaticanista della testata Avvenire; Manuela Tulli, vaticanista ANSA. A coordinare, il prof. Don Giuseppe Costa sdb, scrittore e giornalista, già direttore della Libreria Editrice Vaticana.
Assenti giustificati (presenti in scaletta) Enzo Romeo, caporedattore RAI TG2 (bloccato da impegni professionali riguardanti proprio il Papa) e Paola Delle Molle, vice Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, la quale ha fatto recapitare un messaggio di benvenuto tramite Simonetta Venturin, direttore del settimanale diocesiano Il Popolo di Pordenone.
Ad aprire l’happening, facendo giungere a tutti i suoi saluti, è stato S.E. mons. Giuseppe Pellegrini, Vescovo di Concordia – Pordenone, seguito dall’Assessore alla Cultura della città ospitante, Alberto Parigi.

L’evento, rivolto anche a tutti i giornalisti del Triveneto e valido per la formazione professionale continua, ha rimarcato tramite la Venturin la ricorrenza dei 100 anni di esistenza del giornale da lei diretto: questa pubblicazione risale infatti all’8 gennaio 1922. Tanti gli spunti di riflessione scaturiti dal convegno. Nel complesso, le esposizioni di chi si è avvicendato al microfono hanno evidenziato come una rassegna di questo genere, a sfondo religioso, sia fondamentale, in quanto voce della fede e della cultura cattolica che devono avere pieno titolo nella dimensione pubblica e non essere relegate solo in quella privata. Dalla tavola rotonda è emersa l’importanza cruciale del ruolo giornalistico, oggi più che mai: dalla pandemia si è passati ai temi di guerra, con la conseguente crisi economica da fronteggiare, ed il rigore del mestiere è emerso come pietra inamovibile.
Un mestiere non per tutti, che di fatto costituisce una vera e propria vocazione, con un aggiornamento dei doveri da prevedere. Immancabili devono essere il rispetto della deontologia, e la capacità e preparazione individuali nella intermediazione di questioni complesse. La categoria – è emerso – dovrà impegnarsi collettivamente per non perdere l’umanità del ruolo. L’informazione locale de Il Popolo, che contiene racconti della diocesi e delle notizie cattoliche nazionali di rilievo, è stato sottolineato essere decisiva per il territorio, come unica voce. Don Roberto Ponti, esperto di tv, ha sollevato come la comunicazione religiosa possa diventare sterile ed autoreferenziale se messa in un angolo. Un invito, da parte sua, a mettersi in gioco, facendo circolare le notizie. Don Roberto ha rimarcato anche i costi in aumento della carta stampata di giornali del gruppo, come Famiglia Cristiana, tanto per dire un titolo; ed ha esposto la forte crisi delle tipografie. Ha parlato della “sua” Telenova, nata nel 1978, che ha vissuto tutti i cambiamenti della storia recente della tv. Ed ecco quindi spiegare al pubblico la situazione della Televisione FTA, confermando una complessiva tenuta, in termini di valore economico e di audience, del settore radiotelevisivo free to air largamente attestato su piattaforma digitale terrestre. Per quanto riguarda la piattaforma satellitare, basandosi su dati ufficiali, è stata dal Ponti rilevata una contrazione dei ricavi conseguiti dalla televisione a pagamento.
Nel video on Demand è stata invece riportata una crescita rilevante di ricavi, offerta di contenuti e numero di abbonati da parte dei servizi VoD offerti su piattaforma Internet. Questo corrente è stato l’anno del riposizionamento delle frequenze per il servizio digitale terrestre delle emittenti televisive (sulla banda sub700 mediante codifica DVBT-2/HEVC), e ciò ha causato tanti problemi all’utente finale, con conseguente perdita in termini di ascolto. Al vaglio dell’attenzione del convegno anche i canali Tv locali, con una importanza nella comunicazione ancora oggi tutt’altro che trascurabile. Ha colpito che in un territorio vasto come quello americano, le emittenti televisive locali siano al primo posto nelle preferenze di chi cerca notizie. In Italia medesima, le tv locali risultano scelte per informarsi su notizie che riguardano cronaca cittadina, traffico, trasporti, sport.
Gianni Cardinale, nell’ intervento che lo ha visto protagonista, ha illustrato la sua esperienza come vaticanista di lungo corso, e lo ha fatto dalla posizione di un cattolico che opera per un giornale altrettanto cattolico, Avvenire. Punti cardine sono state alcune riflessioni, fra cui quella che oggi, nei giornali, sono tanti i commenti, tante le esposizioni anche di alto livello, ma forse a mancare sono proprio le notizie. Il dramma che sta vivendo la carta stampata: diminuire sempre più il numero delle copie vendute.

È stato fatto un confronto con la realtà americana e francese: The New York Times si è ripreso dopo la pandemia; Le Figaro ha superato la crisi; in Italia ancora la crisi nel settore purtroppo persiste. Cardinale conserva in ogni caso la speranza che si riconquistino i lettori, attribuendo alla carta stampata un dovere positivo di ruolo anche nel racconto dei fatti religiosi, non limitandosi ad averlo solamente per le notizie drammatiche. Ha ricordato come il Papa stesso venga spesso soggetto a strumentalizzazioni politiche, difettando l’informazione, ogni tanto, di obiettività (un collega straniero dal parterre degli ospiti ha coraggiosamente affermato che “ogni tanto” in realtà è “fin troppo spesso”, e che l’informazione generale è manipolata dalla politica e dai direttori di testata inseriti in posizioni strategiche). L’invito chiaro è stato quello a difendersi in generale dal pericolo dell’ “acchiappa click”, poiché la velocità è sempre a discapito della precisione e della affidabilità dell’informazione.
La vaticanista ANSA Manuela Tulli, infine, è al contrario di Cardinali una cattolica che lavora in una struttura laica, e da questo punto di vista ha esposto il suo lavoro quotidiano. Anche lei ha sottolineato la crisi attuale dell’editoria e la difficoltà del mondo del giornalismo, che affronta nel 2022 la ricerca della qualità nella quantità infinita di notizie che imperversano in rete ogni giorno. L’ANSA, presente in moltissime parti del mondo e nelle vesti di quarta agenzia mondiale a livello di comunicazione, considera fondamentale l’informazione religiosa, ed ha specificato di occuparsene non stando al di dentro dei meccanismi di cui parla. «Un problema di fiducia per noi esiste, non vedendo il mondo religioso dal di dentro. Come Agenzia siamo fornitori di notizie, e spesso siamo guardati con diffidenza» – ha confidato – «Esistono talvolta anche per noi problemi di comprensione: se non sei dentro ad un certo mondo, puoi aver bisogno di chiedere ulteriori delucidazioni per vedere se hai compreso bene prima di riportare quella certa notizia. Per noi l’affidabilità, la verità dei fatti riportati e la chiarezza sono concetti base».
Ribadendo il suo amore per il giornalismo in generale – che oggi la fa parlare di Vaticano, ma per molti anni l’ha fatta trattare questioni economiche – la Tulli ha concluso il suo intervento facendo notare come il Vaticano – piccolo stato con una propria economia ed una propria politica estera – non abbia interesse per forza a comunicare aggiornamenti all’esterno. « Il Vaticano può comunicare se e quando vuole. I mass media non possono protestare se, ad esempio, non viene indetta una conferenza stampa». Con l’arrivo dei problemi (e stiamo vivendo un tempo sempre più problematico, nessuno puo’ dire il contrario), l’informazione è sicuramente tornata essenziale. Si ha bisogno di notizie certificate, di evitare fake news. Con la guerra in Ucraina, è oramai fondamentale cercare di andare sul posto, a vedere, a raccontare la realtà. I social possono sì raccontare la guerra, ma non è la stessa cosa di come lo possa fare un giornalista che va sul fronte e condivide cio’ che ha visto. Il settore giornalistico può quindi risorgere, ma occorre mantenere una professionalità ineccepibile. Tutti concordi, insomma, che fare giornalismo sia una vera e propria missione.

Don Giuseppe Costa, coordinatore autorevole degli interventi della mattinata, ha riassunto le incertezze del movimento cattolico di oggi, con circa 5.200 editori in Italia, che muovono da 3 a 4 miliardi di euro all’anno. Le sue conclusioni: il comparto è ovviamente in difficoltà (si è riferito sia all’editoria laica che a quella religiosa) e va sostenuto, anche con iniziative conoscitive come la rassegna “Ascoltare, leggere, crescere”. Soprattutto, non bisogna perdere le occasioni e la volontà di andare avanti attraverso il dibattito. Le notizie devono pertanto continuare a camminare, e si può agevolare questo processo incoraggiando gli incontri sulla formazione professionale, sulle prospettive dell’informazione tv, sull’informazione cartacea.
Nei tre giorni previsti dal tour, la delegazione dei giornalisti arrivati in città ha infine visitato non solo il centro storico di Pordenone, ma anche altre località regionali – dalla Casarsa di Pier Paolo Pasolini, al borgo cartolina di Sesto al Reghena, per giungere a Trieste. Non sono mancate le cene conviviali, come quella della serata del 10 settembre con i rappresentati inviati di EYOF 2023 Fvg, la manifestazione sportiva olimpica dedicata alla gioventù, che a gennaio prossimo vedrà il Friuli Venezia Giulia protagonista. Il viaggio stampa rivolta ai media è stato promosso in partnership con PromoTurismoFVG – Io Sono Friuli Venezia Giulia.
Anche quest’anno la rassegna “Ascoltare, Leggere, Crescere” si svilupperà con un ricco cartellone, tra eventi sul territorio e video-appuntamenti che saranno diffusi in tv da 30 emittenti del Consorzio CoRaLLo della CEI. Per l’esattezza, dal 23 settembre si avvicenderanno 90 ospiti, 11 video-appuntamenti televisivi e 32 libri in presentazione, spaziando dall’economia alla storia, dalla riflessione teologica all’emigrazione, per quindici giorni di eventi.
Tra gli ospiti, Paolo Fresco, Marcello Pera, Mariella Enoc, Giovanni Maria Vian, Deborah Compagnoni, padre Federico Lombardi, monsignor Gianfranco Ravasi, sir Ronald Cohen.
Da non perdere, tra gli altri, il ricordo di Giovanni Paolo I da poco beato e del cardinale Carlo Maria Martini a 10 anni dalla scomparsa.
La rassegna gode del patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, dei Comuni di Pordenone, Aviano, Aquileia, Sacile e Portogruaro, del Pontificio Consiglio per la Cultura e del Dicastero per la Comunicazione ed è resa possibile grazie al sostegno di molte realtà imprenditoriali private, fondazioni e noti istituti di credito.
Tutti gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti, nel rispetto della normativa anti Covid19 vigente. Se vi capitasse di viaggiare da quelle parti in quei giorni, non mancate questa iniziativa.
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