Secondo quanto annunciato dalle autorità ucraine, un giornalista americano, Brent Renaud, è stato ucciso ad Irpin, nei sobborghi di Kiev, dalle forze russe.
Secondo quanto riporta il Kyiv Independent citando il capo della polizia della provincia di Kiev Andriy Nebytov, anche due giornalisti sono rimasti feriti e portati in ospedale nell’attacco che ha ucciso Brent Renaud.
All’inizio era stato riportato che il giornalista, un video operatore, fosse del New York Times, ma poi il NYT ha chiarito che non si trovava in Ucraina per la testata newyorchese: “Siamo profondamente rattristati dalla morte di Brent Renaud. Brent era un fotografo e un regista di talento che negli anni passati aveva collaborato con noi”, lo scrive il New York Times in un comunicato dopo l’uccisione di Renaud a Irpin. “Anche se aveva collaborato con il Nyt in passato (più recentemente nel 2015) non si trovava in missione in Ucraina per il quotidiano. Le prime informazioni riferiscono che lavorava per noi perché è stato trovato con il tesserino del giornale che gli era stato dato per una missione anni fa”, si legge ancora nella nota.
Renaud, 50 anni, in passato aveva lavorato per tante testate e tv, tra le quali anche HBO e NBC.
Il giornalista con i colleghi stavano filmando i profughi in fuga da Irpin quando sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco ad un checkpoint. Renaud è stato colpito al collo. In un video sui social si può ascoltare la versione di un giornalista ferito che racconta di come Renaud sia stato colpito al collo dai proiettili.
La Russia subirà “gravi conseguenze” per quanto sta facendo: lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jack Sullivan, intervistato dalla Cnn subito dopo la diffusione della notizia del un video operatore americano ucciso in Ucraina.