Ormai da mesi provo ad analizzare le diverse paure che hanno preso il sopravvento nelle nostre vite, e in alcuni casi si sono meglio palesate, a causa della pandemia che ci ha travolti e sconvolti. Ho svolto ricerche come si è passati da uno stato di infodemia, dovuto a una quantità eccessiva di informazioni circolanti che hanno reso difficile alle persone comprendere ciò che stava accadendo e individuare fonti affidabili, alla psicodemia, con le persone che hanno cominciato ad avere paura, attacchi di panico. Il terrore di essere esclusi dagli eventi (Fomo), la fobia di bloccarci di fronte ad una decisione da prendere (Fobo), rischiando di restare paralizzati (Foda).
La notizia della scoperta dei vaccini ci ha risollevati da quella sensazione di totale impotenza di fronte ad una pandemia sconosciuta. I media ci hanno informati che presto le dosi sarebbero state fruibili e la nostra speranza, intorpidita e assonnata, si è riaccesa. Infatti cosi è stato, a dicembre 2020, sono iniziate le prime somministrazioni. Inutile dire la gioia di quanti hanno creduto nella scoperta del vaccino e di quanti erano in attesa di poterlo ricevere. Purtroppo, molti temono di non riuscire a vaccinarsi per diverse motivazioni: quantità insufficienti e gestione poco chiara.
Tante, direi troppe, notizie contrastanti sul numero di dosi disponibili e questo non aiuta la popolazione a ritrovare la serenità perduta. Una campagna vaccinale iniziata in ritardo e che continua ad essere a rilento . Ci si chiede il perché dei ritardi e il perché dei tanti blocchi. Difficile non immaginare che ci siano giochi di potere e lotte per l’acquisizione di più dosi nelle diverse nazioni. Troppi interessi e poca solidarietà, troppo denaro e poca umanità. Mi domando dove siano finiti quei sani principi e quei sani valori che tanto osannavamo all’inizio della crisi epidemiologica. E rimane un pezzo di mondo da vaccinare, quello più povero.
Come se non bastasse non mancano le polemiche, le fake news e le tante paure generate dal ritiro di alcuni lotti del vaccino AstraZeneca, ABV2856 e ABV5811, a causa di alcuni decessi sospetti. Nei giorni scorsi l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’EMA (Agenzia europea per i medicinali), il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid-19 su tutto il territorio nazionale. Il comunicato dell’AIFA ha specificato che: “Tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paesi europei. Ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso. L’AIFA, in coordinamento con EMA e gli altri paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione. AIFA renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose”.
“La decisione della sospensione delle somministrazioni del vaccino AstraZeneca, per ragioni esclusivamente precauzionali, da parte di Aifa è stata assunta dopo un colloquio tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Ministro della Salute Roberto Speranza. Durante la giornata Speranza ha avuto colloqui con i ministri della Salute di Germania, Francia e Spagna“, hanno spiegato le fonti del Ministero della Salute.
Dopo un momento di assoluto caos, il 18 marzo, l’EMA ha comunicato che non è dimostrato un legame stretto con eventi di tipo trombotico. “Il vaccino AstraZeneca è sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi ed escludiamo relazioni tra casi di trombosi» e la somministrazione dei sieri”. Lo ha afferma la direttrice di Ema Emer Cooke argomentando il via libera al vaccino. “Lanceremo ulteriori approfondimenti per capire di più”, ha detto Cooke, riguardo agli eventi avversi rari segnalati dopo la vaccinazione con AstraZeneca. Pertanto, dopo lo stop si attende la ripresa delle inoculazioni in Italia.
Completamente diversa la situazione nel Regno Unito dove le vaccinazioni procedono in maniera spedita e veloce. I giornali non danno risalto ai casi sospetti. Le morti avvenute, dopo la somministrazione del vaccino, sono state circa 500, ma le persone vaccinate sono state circa 24 milioni per cui la percentuale si attesta allo 0,02 per cento circa. Tutti i casi sospetti sono stati costantemente comunicati alle autorità mediche e resi pubblici sul sito del governo. In nessuno è stato trovato un nesso di causalità tra la dose e il decesso. Il governo di Boris Johnson ha cercato sempre di tranquillizzare i cittadini sulla sicurezza di tutte le dosi. Non esiste assolutamente lo stesso allarmismo presente in Europa e in Italia.
Credo che questo allarme sociale vada fermato, evitando di alimentare nuove angosce e nuovi tormenti. Chi pratica “terrorismo psicologico” immotivato non ha compreso a quali pericoli andiamo incontro e non ha riflettuto adeguatamente sul male che può causare alle categorie più fragili. Adesso è il caso che si smetta di parlare per trovare delle soluzioni concrete e tangibili. Il messaggio che vorrei lanciare a tutti è contenuto nella citazione di Ernst Jünger, scrittore e filosofo tedesco: “In ogni caso la speranza conduce più lontano della paura“. Niente di più vero, magari potessi avere la “botteguccia fatta di una sola stanza”, di cui parlava Gianni Rodari, “per mettermi a vendere la speranza alla gentesenza fargliela pagare”.