Per la seconda volta, la giornalista Valeria Robecco ha meritato la fiducia dei suoi colleghi internazionali, che già avevano riposto in lei, prima donna di origine italiana ad essere stata eletta lo scorso anno, l’onere di rappresentare i corrispondenti al Palazzo di Vetro della Nazioni Unite a New York. La giornalista di Reggio Emilia, già avvocato, corrisponde per l’ANSA dall’ONU e collabora anche con il Giornale di Milano e altre pubblicazioni.
La Voce di New York ha posto delle domande a Valeria Robecco durante i festeggiamenti per la sua elezione alla presidenza dell’UNCA.
Ci fornisci una dichiarazione per questa tua rielezione?
“Sono onorata e molto felice di essere confermata alla guida dell’UNCA. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro nel cercare di promuovere la libertà di stampa e il lavoro di noi giornalisti qui all’ONU e non solo; speriamo di fare un ottimo lavoro, ancora migliore, il prossimo anno. Sicuramente quello che continuerò a fare sarà chiedere alle Nazioni Unite di nominare un rappresentante speciale per la protezione dei giornalisti. Credo che sia un’istanza assolutamente necessaria e fondamentale nel momento attuale, in cui sempre più giornalisti sono sotto attacco: non soltanto perché vengono uccisi, minacciati, incarcerati o subiscono atti di harassment, ma anche perché nell’ultimo periodo si assiste sempre di più alla diffusione di fake news che sicuramente sviliscono il lavoro della stampa seria e dei giornalisti affidabili. Questa è un’istanza molto importante che ho cercato di portare avanti quest’anno e sicuramente porterò avanti anche il prossimo.”
Cosa pensi del fatto che è stato nuovamente avvalorato un ruolo femminile nel ricoprire una posizione così importante?
“Sono molto felice. Ho assolutamente supportato e spinto le mie colleghe donne a candidarsi per il board perché credo che avere una presenza forte delle donne sia assolutamente molto importante, un bellissimo segnale ed è fondamentale avere una presenza forte della componente femminile.”