I Paesi dell’Unione Europea dovranno aumentare gli acquisti di energia USA per non incorrere in nuovi dazi su auto e macchinari. A prometterlo è stato Donald Trump con un post pubblicato venerdì su Truth Social.
“Ho detto all’Unione Europea che deve ridurre il suo enorme deficit commerciale con gli Stati Uniti attraverso l’acquisto su larga scala del nostro petrolio e gas”, ha scritto il presidente-eletto. “Altrimenti, sarà solo una questione di DAZI!”.
Secondo Eurostat, già oggi l’UE riceve il 47% delle esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) statunitensi e il 17% del suo petrolio. Attualmente, l’export di greggio USA verso il Vecchio Continente ammonta a circa due milioni di barili al giorno, più della metà delle esportazioni totali di Washington, mentre il resto è diretto principalmente verso i mercati asiatici.
La Commissione Europea ha replicato dicendosi pronta a rafforzare le già solide relazioni con Washington. “L’UE è impegnata a eliminare gradualmente le importazioni di energia dalla Russia e a diversificare le fonti di approvvigionamento”, ha affermato un portavoce di Bruxelles. Ma ad oggi, non esistono volumi aggiuntivi immediatamente disponibili a meno che la produzione statunitense non aumenti o che le forniture destinate all’Asia vengano reindirizzate verso l’Europa.
Gli Stati Uniti producono quotidianamente oltre 20 milioni di barili di greggio e oltre 103 miliardi di piedi cubi di gas naturale. Nel 2024, le esportazioni di GNL statunitense dovrebbero raggiungere una media di 12 miliardi di piedi cubi al giorno, con l’Europa che già rappresenta il 66% dell’export.
A livello generale, l’interscambio commerciale bilaterale USA-UE registra un deficit statunitense di 155,8 miliardi di euro nel 2023 per i beni, parzialmente compensato da un surplus di 104 miliardi di euro nei servizi. Le esportazioni europee verso gli Stati Uniti arrivano soprattutto dalla Germania (e in misura leggermente minore da Paesi Bassi, Belgio e Francia) e comprendono automobili, macchinari e prodotti chimici, settori che potrebbero essere fortemente colpiti da eventuali tariffe paventate dall’amministrazione entrante GOP.