La Federal Reserve ha deciso mercoledì di tagliare il tasso di interesse di riferimento di un quarto di punto percentuale, portandolo al 4,3%. Si tratta della terza riduzione nel giro di 12 mesi, ma con l’avvertimento che il ritmo dei tagli rallenterà nel 2025 rispetto a quanto precedentemente previsto: secondo le nuove proiezioni, ci saranno due riduzioni nel 2025, contro le quattro stimate a settembre.
Il rallentamento riflette una situazione economica complessa, caratterizzata da un’inflazione ancora elevata e un’economia che continua a crescere con vigore. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato: “Un ritmo più lento dei tagli ai tassi riflette sia le letture più alte dell’inflazione di quest’anno sia le aspettative che l’inflazione rimanga sopra il target del 2%”. Powell ha sottolineato che il tasso di riferimento si sta avvicinando al livello “neutrale”, ossia quello che non stimola né rallenta l’economia.
L’inflazione core, che esclude le componenti più volatili, si attesta al 2,8% su base annua a ottobre, ancora sopra l’obiettivo del 2% della banca centrale. Nonostante ciò, la Fed prevede che l’inflazione aumenterà leggermente al 2,5% entro la fine del 2025, complicando ulteriormente la possibilità di ridurre i costi di finanziamento.
Parallelamente, l’economia statunitense continua a mostrare segnali di solidità, con una crescita robusta e un mercato del lavoro che, sebbene in raffreddamento, rimane resiliente. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,2%, ma resta comunque vicino ai minimi storici. Powell ha ribadito che ulteriori riduzioni dei tassi non sono necessarie per raggiungere l’obiettivo di un’inflazione sotto il 2%: “Non riteniamo necessario un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro”.
Le incertezze economiche sono amplificate dalle politiche proposte dal presidente eletto Donald Trump, che includono tagli fiscali su vari fronti e un allentamento delle regolamentazioni. Tuttavia, misure come l’imposizione di nuovi dazi e le deportazioni di massa potrebbero alimentare pressioni inflazionistiche. Powell ha sottolineato che la Fed non potrà valutare appieno l’impatto delle politiche della nuova amministrazione repubblicana fino a quando non saranno disponibili maggiori dettagli.
L’ultima decisione della Fed non è stata unanime: Beth Hammack, presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland, ha infatti deciso di votare contro.