Il prodotto interno lordo statunitense, che misura l’ampiezza di beni e servizi prodotti nel periodo gennaio-marzo del 2024 ha registrato un notevole rallentamento, in questa prima parte dell’anno, inferiore persino alle aspettative degli analisti. Secondo il Bureau of Economic Analysis del dipartimento del Commercio, il Pil Usa è aumentato infatti a un ritmo annualizzato dell’1,6%, mentre le stime parlavano di un +2,4%. Nel quarto trimestre del 2023 si era registrata una crescita del 3,4% e in quello precedente il Pil era cresciuto del 4,9%: dati che hanno aiutato la crescita mondiale, come recentemente dichiarato dallo stesso Fondo Monetario Internazionale.
Nel primo trimestre dell’anno l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali, il cosiddetto PCE, una variabile chiave che la Federal Reserve utilizza per misurare l’inflazione, è aumentato ad un ritmo annualizzato del 3,4%, il più grande guadagno in un anno. La spesa dei consumatori è cresciuta del 2,5% nel primo trimestre, in calo rispetto al 3,3% del quarto trimestre e al di sotto della stima del 3% degli economisti di Wall Street. Gli investimenti fissi e la spesa pubblica a livello statale e locale hanno contribuito a mantenere il PIL positivo nel trimestre, mentre il calo degli investimenti privati e l’aumento delle importazioni hanno inciso negativamente. Le esportazioni nette hanno sottratto 0,86 punti percentuali al tasso di crescita, mentre la spesa per consumi ha contribuito con 1,68 punti percentuali.
Il fronte dell’inflazione continua a registrare brutte notizie, perché non solo il PCE, ma anche l’indice dei prezzi Core, quello misurato escludendo cibo ed energia ha registrato un aumento del 3,7%. Sia PCE, che PCE core si sono rivelati ben al di sopra dell’obiettivo del 2% stabilito dalla Federal Reserve, che dopo l’analisi di queste tendenze a lungo termine potrebbero prendere decisioni più restrittive sulla politica monetaria, già a partire dalla prossima settimana.
Wall Street ha reagito al report con un crollo di tutti gli indici e con il Dow Jones che sta perdendo quasi 700 punti. I rendimenti dei titoli del Tesoro sono saliti, con il benchmark a 10 anni al 4,69%, il dato più alto da novembre 2023.
“Il rapporto di oggi mostra che l’economia americana rimane forte, con una crescita costante e stabile”, ha detto il presidente americano Joe Biden in un comunicato pubblicato subito dopo la pubblicazione dei dati. Il presidente ha allo stesso tempo riconosciuto che “abbiamo ancora molto lavoro da fare” e che “i costi sono troppo alti per le famiglie che lavorano”. Biden ha anche spiegato la sua battaglia per l’abbattimento dei costi, dalle contrattazioni sui prezzi dei farmaci alla cancellazione delle tasse spazzatura imposte da banche e compagnie aeree e ha annunciato a sorpresa la costruzione “1 milione di nuove case per ridurre i costi immobiliari”. Adesso la palla passa ai consumatori, per capire se continueranno a mantenere il passo con gli aumenti dell’inflazione, man mano che il mercato del lavoro comincerà a raffreddarsi, mentre decisive saranno anche le azioni della Fed sul costo del denaro, mentre i mercati si lanciano in pronostici che vedono un solo taglio dei tassi dopo l’estate o addirittura nessuno.