L’economia statunitense per l’intero 2023 ha accelerato ad un ritmo annualizzato del 2,5%, secondo i dati pubblicati dal Dipartimento del Commercio, sconfiggendo le previsioni di recessione. I dati pubblicati stamani superano le prospettive degli economisti di Wall Street, che all’inizio dell’anno davano per scontata una crescita minima o nulla.
I dati sul Prodotto interno lordo statunitense, nel quarto trimestre 2023, secondo la prima lettura pubblicata dal dipartimento del Commercio, parlano di una crescita del 3,3% e confermano la crescita del 4,9% del terzo trimestre. Le attese degli analisti prevedevano un rialzo del 2%. Rispetto al quarto trimestre del 2022, l’economia Usa è cresciuta del 3,1%: nello stesso periodo del 2022, la crescita era stata dello 0,7%. Il dato Pce sull’inflazione è aumentato dell’1,7%, meno del +2,6% registrato nel terzo trimestre e notevolmente in calo rispetto al +5,9%, registrato nel quarto trimestre del 2022. Il dato ‘core’, quello che esclude dal calcolo i prezzi energetici e alimentari, è salito del 2%, come nel terzo trimestre. Nel secondo trimestre 2023 si era registrato un aumento del 3,7%.
“Questa è una buona notizia per le famiglie americane e i lavoratori americani”, ha commentato il presidente americano Joe Biden, spiegando che sotto il suo governo “sono tre anni consecutivi di crescita dell’economia dal basso verso l’alto”.
Come è avvenuto durante tutto il corso dell’anno, il ritmo sostenuto della spesa al consumo ha contribuito a stimolare l’espansione del Pil. Le spese per consumi personali sono aumentate del 2,8% nel quarto trimestre, con le compere in periodo natalizio che hanno fatto la parte del leone. I consumatori sono stati più fiduciosi sull’economia grazie anche alla resilienza del mercato del lavoro e dell’aumento dei salari. Anche la spesa del governo statale e locale, con +2,7%, ha contribuito al Pil del trimestre, in aumento del 3,7%, così come un aumento del 2,5% della spesa del governo federale. Il governo centrale ha speso infatti 34.000 miliardi di dollari nel 2023, generando allo stesso tempo per i primi tre mesi dell’anno fiscale 2024, un deficit di 500 miliardi di dollari.
I dati per il 2023 sono in contrasto con quanto previsto dagli economisti un anno fa, quando ritenevano molto probabile una recessione e prevedevano una crescita anemica dello 0,2% per l’intero anno. La spesa pubblica ha dato un contributo significativo alla crescita, con un totale di spesa federale pari a 34 mila miliardi di dollari, che ha sostenuto il Pil ma ha portato il deficit di bilancio del governo oltre 500 miliardi di dollari per i primi tre mesi.
Tuttavia, ci sono segnali che la spesa – e l’intera economia – non saranno in grado di continuare a un ritmo così rapido. Gli economisti prevedono un rallentamento della spesa dei consumatori e che la crescita scenderà all’1% nel 2024, anche per le mutate condizioni del mercato del lavoro. Microsoft stamani ha dato chiari segnali di un raffreddamento nelle assunzioni, licenziando 1.900 impiegati della sua divisione giochi, dopo aver acquisito tre mesi fa la società Activision Blizzard. Biden dal canto suo ha messo in guardia dall’impatto che le politiche dei repubblicani estremisti potrebbero avere sull’economia Usa: “massicci omaggi ai ricchi e alle grandi aziende, aumento dei costi e tagli alla previdenza sociale, Medicare e Medicaid”.