Da una manciata di ore l’eurozona e l’area Schengen hanno un nuovo Paese membro: la Croazia.
Allo scoccare della mezzanotte, infatti, il Governo di Zagabria – che quest’anno celebra i 10 anni dall’entrata nell’Unione europea (luglio 2013) – ha detto addio alla kuna ed è diventato il 20° Stato ad adottare la moneta unica, nonché il 27° ad accedere alla regione di libera circolazione europea, che consente di circolare senza dover presentare un documento tra gli Stati membri.
Il Paese balcanico, che conta circa quattro milioni di abitanti, è attualmente alle prese con un’inflazione (13,5% a novembre) notevolmente aumentata – come nel resto del mondo – dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il primo ministro Andrej Plenkovic ha dichiarato che il duplice ingresso di Zagabria rappresenta “due obiettivi strategici di una più profonda integrazione dell’UE”.
A dire il vero, l’euro è già ampiamente accettato in tutto il Paese. Per di più, circa l’80% dei depositi bancari croati è denominato in euro, e i principali partner commerciali di Zagabria sono nell’eurozona.
A beneficiare dell’ingresso nell’area Schengen sarà poi soprattutto il rilevante settore turistico croato, che genera il 20% del prodotto interno lordo del Paese. Tuttavia, il processo di adattamento tecnologico durerà fino al prossimo 26 marzo, quando verranno finalmente rimosse le ispezioni di frontiera negli aeroporti.
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