Dopo settimane di negoziati, lunedì i ministri dell’energia dell’Unione europea hanno finalmente concordato un tetto al prezzo del gas.
Il price cap è il più recente tentativo dell’UE di ridurre i rincari del gas, che quest’anno hanno fatto impennare le bollette energetiche dei consumatori e portato a un’inflazione da record dopo che la Russia ha smesso di fornire la maggior parte del suo gas al Vecchio Continente.
Il contratto front-month dell’hub del gas olandese TTF (Title Transfer Facility), che funge da benchmark europeo, sarà soggetto a un tetto massimo se i prezzi supereranno i 180 euro per megawattora per tre giorni.
Secondo tre funzionari dell’UE, la Germania ha votato a favore dell’accordo nonostante abbia espresso preoccupazione per gli effetti del price cap sulla capacità dell’Europa di assicurarsi l’approvvigionamento di gas in mercati internazionali competitivi dal punto di vista dei prezzi.
I Paesi Bassi e l’Austria non hanno votato. Entrambi i Paesi avevano infatti respinto il tetto durante le discussioni per il timore che potesse turbare i mercati energetici in Europa e mettere a repentaglio la rispettiva sicurezza energetica.
In un commento a caldo, la Russia ha giudicato “inaccettabile” l’accordo Ue sul tetto al prezzo del gas. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov definendo l’intesa una “distorsione del mercato” e promettendo “una reazione” da parte russa, come per l’analoga decisione assunta dall’UE sul prezzo del petrolio.