L’economia statunitense potrebbe essersi finalmente messa alle spalle il picco dell’inflazione. Non è solo una speranza ma il trend che emerge dagli ultimi dati sul carovita, comunicati venerdì dal Dipartimento del Commercio USA.
A luglio i prezzi al consumo sono infatti aumentati del 6,3% rispetto all’anno scorso, ma la vera notizia è che sono diminuiti dello 0,1% rispetto a giugno, quando negli States è stato registrato il più grande aumento dei prezzi su base annuale dal lontano 1982 (+6,8%). La lieve decelerazione di luglio è soprattutto merito del calo dei prezzi dell’energia – il cui boom a giugno aveva determinato un aumento del carovita mai visto negli ultimi quarant’anni.
A tirare un primo sospiro di sollievo è soprattutto Joe Biden, il cui successo nel contrasto all’inflazione potrebbe determinare un altro successo, quello del Partito Democratico alle elezioni di midterm di novembre. “Il popolo americano sta iniziando ad avere un po’ di tregua dai prezzi elevati e l’Inflation Reduction Act che ho firmato il mese scorso contribuirà a far scendere i prezzi”, ha dichiarato venerdì Biden, che ci ha tenuto a sottolineare che “i prezzi della benzina sono diminuiti ogni giorno quest’estate, il calo più rapido in più di un decennio”.
Va decisamente peggio invece in Europa, dove il costo del gas ha toccato livelli record (€321 per megawatt-ora), con le autorità britanniche che hanno messo in guardia la popolazione prevedendo aumenti in bolletta fino all’80%.

Nonostante il dato positivo, anche negli USA c’è ancora tanta strada da fare (e tanto da soffrire) secondo Jerome Powell, presidente della Federal Reserve. Il capo della banca centrale statunitense ha affermato venerdì che le imprese e i consumatori americani dovrebbero prepararsi a un periodo di “sofferenza” mentre il Governo e la FED cercheranno di contenere l’inflazione, principalmente abbassando i tassi (come già significativamente fatto a novembre).
“Ripristinare la stabilità dei prezzi richiederà del tempo e richiederà l’utilizzo vigoroso dei strumenti a nostra disposizione per portare la domanda e l’offerta in una situazione di migliore equilibrio”, ha dichiarato Powell. “Se da un lato l’aumento dei tassi di interesse, il rallentamento della crescita e le condizioni del mercato del lavoro più morbide faranno scendere l’inflazione, dall’altro comporteranno un certo dolore per le famiglie e le imprese”. “Questi sono gli sfortunati costi della riduzione dell’inflazione”, ha aggiunto.
Il Dipartimento del Commercio fa notare inoltre che a luglio si è verificato un aumento dello 0,1% della cosiddetta “inflazione di fondo”, che non tiene conto delle variazioni dei prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia.