Twitter non avrebbe una strategia solida di cybersecurity e avrebbe ripetutamente mentito alle autorità competenti. Sono durissime le accuse lanciate dall’hacker Peiter Zatko al colosso dei social media, contenute in una denuncia indirizzata alla U.S. Securities and Exchange Commission (l’autorità di controllo su Wall Street), alla Federal Trade Commission e al Dipartimento di Giustizia lo scorso mese, secondo quanto riportato da Washington Post e CNN.
Zatko, che ha ricoperto il ruolo di responsabile-capo della sicurezza di Twitter dal 2020 fino al suo licenziamento all’inizio di quest’anno, sostiene che l’azienda di San Francisco abbia ingannato le autorità di regolamentazione sulle sue reali capacità di sicurezza informatica e sul numero di account falsi (bot).

Una delle accuse più significative riguarda la presunta violazione delle condizioni di un accordo con la FTC, riguardo alle quali il management di Twitter avrebbe fatto affermazioni fuorvianti sulla presenza di una solida strategia di sicurezza che sarebbe invece pressoché inesistente.
La società è stata inoltre accusata da Zatko di mentire sul modo in cui gestisce il dossier spam e account fasulli – questione che è già al centro della diatriba legale tra Twitter e il miliardario Elon Musk (che ha franto sull’acquisto proprio lamentando il numero eccessivo di account falsi).
Zatko è un hacker divenuto famoso negli anni ’90 e che ha lavorato in passato per colossi privati e pubblici come Google e il Pentagono. È entrato a far parte di Twitter su richiesta di Jack Dorsey alla fine del 2020, lo stesso anno in cui l’azienda è stata bersagliata da un collettivo di hacker che hanno cercato di rubare Bitcoin ai follower violando i profili di politici, celebrità e imprenditori (tra cui proprio Musk).
La notizia della denuncia presentata da Zatko, che si è appellato al Whistleblower Protection Act, ha immediatamente provocato un crollo delle azioni della società, calate del 4%.