Inizierà ad ottobre il processo di Twitter contro Elon Musk, che punta ad obbligare il miliardario sudafricano ad acquistare la società di social networking. A deciderlo è stato un giudice del Delaware, stabilendo che “qualsiasi ritardo provocherebbe un danno irreparabile” all’azienda, come dichiarato dalla cancelliera Kathaleen St. Jude McCormick, giudice capo della Court of Chancery del “First State”.
“Più lungo è il ritardo, maggiore è il rischio”, le motivazioni della scelta. Accolte parzialmente le richieste della società, secondo la quale il processo sarebbe dovuto cominciare già a settembre.
Si tratta al contempo di una doccia fredda per l’uomo più ricco del mondo. Il team legale del patron di Tesla e SpaceX aveva infatti spinto per far iniziare il processo a febbraio, in modo da avere dati più dettagliati sul numero effettivo di account fasulli iscritti al social network – che la compagnia di San Francisco sostiene sia inferiore al 5% dell’utenza complessiva.
Proprio quest’ultimo dato ha provocato qualche giorno fa la repentina marcia-indietro di Musk sull’acquisto di Twitter, che era stato concordato lo scorso maggio per una cifra di circa 44 miliardi. Secondo il CEO di SpaceX, infatti, il numero reale di bot e account spam sarebbe “di gran lunga superiore” alle stime di Twitter, il che si tradurrebbe in una “violazione materiale” dell’accordo di fusione, e quindi in una giustificazione legale per uscire di scena.
Twitter sostiene al contrario che quello di Musk sia solo un escamotage per tirarsi indietro, a causa della notevole perdita di valore delle azioni di Twitter (il prezzo attuale segna -38% rispetto a quello concordato per l’acquisto) e perfino di quelle della sua creatura, Tesla (-100 miliardi).
Subito dopo l’annuncio con cui Musk dichiarava di tirarsi fuori dall’acquisto di Twitter, la società californiana ha dato mandato allo studio legale newyorkese Wachtell, Lipton, Rosen & Katz di difenderla in giudizio. Con l’avvio del procedimento a ottobre, la corte potrebbe obbligare il miliardario a tenere fede ai suoi obblighi (pre-)contrattuali, oppure le due parti litiganti potrebbero arrivare a un accordo stragiudiziale.