Continua a crescere a ritmi record il numero di nuovi occupati negli Stati Uniti: nel mese di maggio sono stati assunti altri 390.000 lavoratori, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 3,6%.
A comunicarlo è stato venerdì il Dipartimento del Lavoro di Washington, che ha inoltre rivisto al rialzo i dati relativi a aprile: l’incremento degli occupati non è stato di 428.000 unità, come inizialmente registrato, bensì di 436.000.
Sia il dato sui nuovi occupati (in aumento) sia quello relativo al tasso di disoccupazione (stabile) evidenziano la solidità del mercato del lavoro statunitense. Una circostanza che potrebbe invogliare la Federal Reserve ad accelerare il rialzo dei tassi d’interesse per raffreddare la domanda nel bel mezzo di un’ondata inflazionistica.
A proposito di inflazione, nel report del Dipartimento si sottolinea inoltre come a crescere significativamente siano stati anche i salari, sebbene non ancora a livelli in grado di vanificare l’effetto del carovita.
Il dato sui nuovi occupati si inserisce in un contesto macroeconomico fortemente influenzato dalle ricadute economiche del conflitto in Ucraina e dai timori di un’imminente recessione. Gli analisti temono che il rialzo dei tassi possa coincidere con una diminuzione del PIL, mentre la Casa Bianca deve fare anche i conti con la cronica mancanza di lavoratori: si stima infatti che, per ogni disoccupato, ci siano ben due posizioni di lavoro disponibili.