La Commissione europea ha tirato dritto: ieri ha presentato ufficialmente la sua proposta di tassonomia, la classificazione degli investimenti green, che include anche impianti a gas e nucleare. Una scelta, anticipata il 31 dicembre scorso, che finora non ha raccolto il favore di diversi Stati membri e di buona parte della comunità degli esperti e degli ambientalisti.
L’esecutivo comunitario, che lavora sul piano da anni ormai, vuole considerare sostenibili le centrali nucleari con permessi di costruzione prima del 2045 e le centrali a gas per la produzione di elettricità che emettono meno di 270 grammi di CO2 per kilowattora fino al 2031 o meno di 100 grammi per tutta la loro vita utile.
La normativa, presentata sotto forma di atto delegato, entrerà in vigore se entro due mesi non saranno presentate obiezioni con le necessarie maggioranze. Il Consiglio dell’Ue, che rappresenta gli Stati membri, può respingere la proposta, ma per farlo deve sollevare obiezioni a maggioranza qualificata inversa rafforzata, il che significa che è necessario che almeno il 72% degli Stati membri (20) si opponga all’atto delegato e che, a loro volta, rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione.
Il Parlamento europeo può invece opporsi a maggioranza assoluta, cioè almeno 353 deputati in plenaria. Le posizioni sono però divergenti tra gli Stati membri. La Francia guida il blocco che sostiene il ricorso all’energia nucleare, che non genera CO2 ma comporta altri problemi quali la sicurezza e le scorie radioattive, con il sostegno di Paesi come la Repubblica Ceca, l’Ungheria o la Finlandia.
La Germania è fermamente contraria a considerare l’energia atomica green, ma punta invece molto sul gas per abbandonare il carbone. E un terzo blocco di Paesi, tra cui Spagna, Austria, Danimarca e Lussemburgo, rifiuta apertamente entrambe le opzioni e chiede che le rinnovabili non ricevano lo stesso trattamento del gas e del nucleare.
In Italia, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali hanno fatto quadrato contro una decisione ritenuta inaccettabile. “Un passo indietro, che ignora le critiche degli esperti”, per il presidente M5s, Giuseppe Conte.
La piattaforma di esperti che consiglia la Commissione europea nella progettazione di questa classificazione degli investimenti sostenibili ha bocciato sia il nucleare che il gas. (Agi)