Il monitoraggio dei contratti preliminari e dei nuovi annunci immobiliari offre un’idea di come si comporterà il mercato delle vendite nel 2022.
Nel 2021, i contratti preliminari per immobili residenziali a Manhattan e Brooklyn hanno superato i numeri dell’anno precedente, con un’offerta che a malapena ha tenuto il passo della domanda, e come risultato abbiamo assistito ad un innalzamento delle “bidding war”, ad un costante restringimento dello “sconto covid” e ad un rialzo dei prezzi.
Secondo il sempre ottimo report di Miller Samuel, a novembre i contratti preliminari per immobili di tipo co-op sotto ai $500.000 a Manhattan sono aumentati del 52,7% rispetto a novembre del 2020, mentre i nuovi annunci, per la stessa categoria, sono calati del 15,3%. Discorso simile per gli immobili di tipo condo con prezzo di richiesta tra i $500.000 e $999.000, che hanno registrato un incremento dei contratti preliminari del 21,2% ed una diminuzione di nuovi immobili sul mercato del 18%.
Secondo Jonathan Miller “tutti i tipi di proprietà hanno subito un aumento di contratti preliminari durante il 2021…tuttavia, la crescita dei nuovi annunci nello stesso periodo è stata sopraffatta dalla domanda”.
Nei sobborghi, ovvero la periferia appena fuori New York City, la carenza di offerta è ancora più pronunciata, tanto da abbassare parecchio il numero delle vendite.
Il report ci fa notare come, su base annua, da giugno a Long Island i preliminari di vendita per case unifamiliari siano crollati mese dopo mese. Una situazione acuita da “un grande calo di nuovi annunci, che ha contribuito a mantenere l’offerta di mercato insolitamente scarna”.
Dovrà passare ancora qualche tempo però prima che a New York City il mercato si avvicini ai rigidi numeri dei sobborghi.
“In questo momento è l’inventario limitato che sta frenando le vendite suburbane, e non deve essere confuso con la mancanza di domanda”, afferma Miller. “Con l’attuale tasso di domanda, Manhattan probabilmente non subirà lo stesso estremo livello di carenza d’offerta dei sobborghi, almeno per un altro anno”.
Secondo il report, per il mercato delle vendite di Manhattan nel terzo trimestre, il tasso di assorbimento, ovvero il tempo necessario per vendere tutto l’inventario, è stato pari a 5,1 mesi, ben diverso rispetto agli strabilianti 20,3 mesi del terzo trimestre del 2020.
Ma nonostante una ripresa nel numero di nuove inserzioni, sul mercato sono ancora presenti più appartamenti rispetto alla media decennale.
(fonte: brickunderground.com)
CONCLUSO L’ULTIMO PIANO DEL CONDO PIÙ ALTO DI MIAMI
L’Aston Martin Residences ha ufficialmente raggiunto il completamento del 66° ed ultimo piano, e, secondo lo sviluppatore, quasi l’80% del progetto è già stato venduto.
“Sono lieto che la realtà sia ancora più magnifica del progetto, la torre è stata progettata per essere “una lettera d’amore verso Miami “, ha affermato Germán Coto, CEO di G&G Business Developments, in un comunicato stampa.
L’Aston Martin Residences includerà 391 appartamenti di lusso e oltre 42.000 piedi quadrati (circa 3.900 mq) di servizi, l’altezza finale è prevista a 816 piedi (circa 250 mt) da terra, rendendola la torre condominiale più alta mai costruita a Miami, superata solo dalla Panorama Tower, un edificio ad uso misto a Brickell, con i suoi 868 piedi (circa 265 mt).
(fonte: thenextmiami.com)