Ambientata durante il periodo della peste nera del tredicesimo secolo, la leggenda del pifferaio di Hamelin, vede lo sbarcare in città di un pifferaio che promette con la sua musica di scacciare via tutti i topi diffusori della pandemia.
La storia ha affascinato nei secoli letterati e cantastorie. Trascritta fra gli altri dai fratelli Grimm, e decantata in versi da Wolfang Goethe, nelle varie versioni in cui è stata riproposta, raramente ha un lieto fine: una volta che il pifferaio riesce a fare uscire dal borgo tutti i ratti e a farli precipitare in un fiume, nascono conflitti fra lui e i leader della cittadina.
Intanto che i cittadini tutti vivevano un momento di euforia, il pifferaio sentitosi vittima dei poteri forti della società appena liberata decide di vendicarsi ipnotizzando le generazioni più giovani e portandoseli via con sé. Fino a qua la favola del pifferaio magico viene per lo più rispettata dalle mani che l’hanno più volte riscritta e interpretata nei secoli successivi. La favola oltre a contenere il fatto storico reale della peste nera, pare comprendere l’episodio della sparizione di 130 giovani accaduto a Hameln, nella regione tedesca della Sassonia intorno all’anno 1284. La cronaca maggiormente condivisa ritiene che la scomparsa di questo gruppo di giovani sia dovuta a una migrazione di massa per seguire la promessa di una vita migliore. Questo tipo di migrazione durante il periodo medievale capitava di frequente e aveva come missione la fondazione di una nuova città. Solitamente era guidata da un personaggio detto locatore, imbonitore professionista, trasformato, per la favola, in un magico pifferaio.
Molti autori hanno optato per un taglio drammatico nel finale, altri per un lieto fine che prevede il ricongiunto fra le nuove generazioni scomparse e le precedenti rimaste in città.
Se nel medioevo bastava una montagna, per far perdere i contatti per sempre fra due cittadine, questo presente ha visto compiersi l’aspettativa del villaggio globale permettendo continue interazioni sociali e quindi economiche in ogni angolo del pianeta, con cause-effetto non solo evidenti e inevitabili, ma anche rapidissime.
Notizia di questi giorni è che alla complessità di una pandemia reale, si è aggiunta una guerriglia finanziaria che promette di stravolgere il sistema globale degli investimenti creando una rottura con il passato senza ritorno.
Grazie alla forza dei loro social media, non uno, ma due affabulatori, Elon Musk e Chamath Palihapitiya hanno cominciato a promettere che potranno liberare il pianeta, il villaggio globale dalle angherie degli Hedge Fund, a loro dire i maggiori vessatori dei piccoli risparmiatori. Ribattezzati con epiteti come terroristi o erbaccia da sradicare, i due miliardari in particolare hanno tacciato la pratica di acquistare allo scoperto titoli al ribasso in quanto danneggerebbe gravemente l’economia reale di imprese e comuni cittadini. Elon e Chamath, vittime in passato di soprusi da parte degli Hedge Fund, usando i propri Twitter Account, fomentando i propri follower e gruppi di investitori sulle piattaforme Reddit e Telegram, sono riusciti a convincere milioni di investitori all’acquisto in massa di pochi titoli così da far saltare il banco delle vendite allo scoperto. Il risultato parziale sono state perdite miliardarie di pochi grandi fondi e guadagni per tanti piccoli investitori. Ma quale sarà il seguito della storia?
Se Elon Musk e Chamath Palihapitiya continuano a promettere una nuova vita migliore per i seguaci del loro disegno operativo, profetizzando inoltre un Great Reset benefico per le masse del sistema finanziario, nella realtà, intanto, si stanno manifestando i seguenti fatti sociali:
- Milioni di persone negli USA e nel mondo, soprattutto le generazioni più giovani, complice anche il sistema economico temporaneamente compromesso dalla pandemia, stanno passando giornate intere davanti ai siti di investimento, trasformando questa attività da hobby a tempo perso a puro gambling full-time con il risultato di trascurare lo studio o la pratica di attività professionali per inseguire il miraggio di guadagni più potenziali che veri;
- Se il mare della finanza è stato finora dominato dalle big whale, le grandi balene, ovvero gli hedge fund, attraverso i social media, si stanno formando nuove specie predatrici: un indeterminato numero di gruppi di investitori non riconducibili a un’entità o una ragione sociale. Come branchi di piranha sono capaci di aggredire con acquisti compulsivi un listino, e quindi scomparire senza preavviso.
La sensazione è che il mercato finanziario superato lo shock storico di questi primi listini manipolati dagli Hedge Fund prima e contro-manipolati da collettivi di gruppi di acquisto dopo, sia entrata in una nuova era maggiormente volatile e instabile, generatrice di spostamenti di sempre più repentine fortune, ma anche di altrettanto rapidi di fallimenti di piccoli e grossi investitori dai potenziali effetti domino capaci di danneggiare ogni sistema economico.
In un contesto di analisi di un trend in evoluzione e ancora in corso, continua il bombardamento di reazioni entusiastiche, quanto nefaste di un metodo di investimento attivato per la prima volta da questo 26 gennaio, 2021 quando due già leggendari miliardari non con uno strumento musicale, ma con un telefonino riuscirono a guidare intere masse di persone verso i loro intenti. Vedremo se i loro interessi personali, potranno portare davvero benefici a chi li segue da vicino e ai semplici cittadini in generale. E, soprattutto, vedremo quale finale racconteranno gli storici del futuro nelle loro cronache di questo biennio 2020/21 spartiacque suo malgrado per la storia dell’umanità.