
Il 27 gennaio si è tenuto il Luxury Summit 2021 grazie all’Italy America Chamber of Commerce presenziata da Alberto Milani e con la partecipazione di ottantuno paesi. Molti personaggi illustri del campo sono intervenuti per far comprendere come allocare i costi, dove impegnare le risorse e quale opportuno business model creare per fronteggiare ogni possibile avvenimento.
La chiave del successo non è più il prodotto, ma l’interazione in ogni settore che anticipa i bisogni dei consumatori e ridetermina la value proposition. L’evento è stato suddiviso in tre sezioni condotto da diversi moderatori partendo da Venanzio Ciampa, presidente di “The Promotion Factory” ed ex manager marketing e comunicazione per Omega e Swatch Group. Quest’ultimo ha accolto Alessandro Fabrini, executive in EVP Licensing – L Brands e Gianni Pieraccioni, presidente EMEA Luxury and Consumer Beauty.
Venanzio Ciampa, con la sua inconfondibile verve, ha chiesto quale sia oggi la sfida per i brand del lusso in un mondo governato dalla pandemia, la risposta è stata precisa e diretta una sorta di kit di sopravvivenza.

Di conseguenza occorre porre attenzione alle finanze, al cambiamento del mercato internazionale, saper lavorare da remoto, avere un’organizzazione aziendale totalmente integrata, essere eco-friendly e pro-digitale, abbracciare le nuove tecnologie. Bisogna non chiedere troppo ed essere realisti perché le aziende (anche quelle piccole) possano trovare un posto e trarre profitto capendo le esigenze del consumatore, riposizionandosi e per il momento tornando al basic.
La seconda parte è stata presentata da Milton Pedraza, CEO – The Luxury Institute che ha conversato con Brad Davis e Tony Moynihan co-fondatori di DataLucent, compagnia che permette di guidare i consumatori e marchi alla gestione dei diritti dei propri dati in internet. Ogni individuo produce molteplici contenuti al giorno e i suoi dati personali fluttuano tranquillamente nel web e per questo serve tutelarsi. DataLucent offre una protezione legale, dei chiari accordi di licenza e difesa sul copyright oltre che a garantire precise statistiche. Ogni impresa dovrebbe approcciarsi a questa metodologia perché i data sono linfa vitale del digital business che evolve costantemente giorno dopo giorno e l’utente finale è il centro dell’interesse.

Infine Anthony De Marco, senior contributor di Forbes per l’ultima discussione ha invitato Francesco di Paolo, vice presidente Loro Piana (Nord America) Puja Clarke, designer and e-commerce per Reformation Courtney Volek, buyer Nieman Marcus e Sveva Marcangeli, marketing manager presso AFAR. Tutti insieme hanno riflettuto sull’importanza della shopping experience online e su come fidelizzarsi i clienti particolarmente i millennials che hanno potere remunerativo e vorrebbero spendere per sfizio, noia o necessità.
Dunque sembrerebbe che la miglior strategia verta sull’utilizzo dei social media proponendo contenuti di autenticità, di conoscenza della storia del brand, dei best seller o degli articoli del momento. In più fare re-post degli influencer o personaggi celebri, live streaming e gaming. Oltre a ciò si ha la necessità di investire sulle tecnologie per produrre nuovi materiali più freschi, più ecosostenibili con gusto del design e delle richieste dei consumatori. Il 2021 sarà un anno dove l’attenzione sarà posta nel comprare con coscienza seguendo le proprie passioni, approfondendo le informazioni con criticità e senza disperare per mancanza di ispirazione.