Durante la sua visita statunitense, Michele Geraci, sottosegretario allo sviluppo economico, ha fatto una tappa al consolato italiano di New York per esporre le motivazioni e i risultati di questo viaggio politico. L’esponente del governo Conte ha intrattenuto vari incontri con membri dell’amministrazione Trump facendo tappa a Washington, Boston e infine New York, tutto nell’intento di rafforzare i rapporti tra Italia e Stati Uniti. Secondo Geraci erano due gli obiettivi posti: Il primo riguardante le ripercussioni subite dall’Italia in seguito al nuovo rapporto di dazi, e il secondo la promozione e divulgazione di Start up Italiane.
Dovuto alla competizione tra Boeing e Airbus sono stati imposti dazi dagli Stati Uniti per combattere il rivale europeo di settore. Questi dazi, mirati a frenare la crescita della compagnia soprattutto Francese, hanno però colpito l’Italia in modo allarmante. “Abbiamo fatto notare a tutti, come i dazi in risposta alla Francia colpiscono più l’Italia”, ha sottolineato Geraci, poiché delle tre liste presentate, due includono prodotti alimentari. Il sottosegretario ha reso noto che la proposta comporterebbe perdite di 4,3 miliardi di euro che ammonta al 10% dell’export annuale con gli Stati Uniti. Secondo Geraci questo è semplicemente un caso di “side effect”, una ripercussione involontaria tipica della politica di dazi, affermando che, “non era intenzione colpire negativamente l’Italia…Questi sono effetti collaterali”.
Il Sottosegretario ha poi rassicurato tutti, evidenziando che le liste sono provvisorie e sono state sottoposte ad ulteriori revisioni, con aggiornamenti previsti per le settimane a venire. È facile notare come i due obiettivi siano direttamente collegati, poiché questi nuovi dazi colpirebbero uno dei settori più prolifici dell’economia Italiana, apportando maggiori ostacoli al successo degli Start up.
Geraci ha dato breve accenno anche alla questione dell’accordo tra Italia e Cina riguardante il colosso del mercato tech, Huawei, disposto a fornire la rete 5G nei territori Italiani. Il patto, che ha suscitato una miriade di preoccupazioni e incertezze, soprattutto da parte del governo Trump, ha stupito molti poiché inaspettato. In risposta alle accuse di possibili manomissioni e opere di spionaggio da parte del governo Cinese, il sottosegretario ha avuto questo da dire, “Quello che vogliamo fare con la Cina è esattamente quello che vogliono fare gli Stati Uniti con la Cina, aumentare l’export”, citando che durante l’ultima visita del vicepremier Salvini è stata resa pubblica la disposizione del governo Italiano di conseguire ulteriori studi della compagnia per schiacciare definitivamente i dubbi.
Da ciò che è stato detto, Geraci ha reso chiaro che l’intento dell’affare è puramente economico, e non dovrebbe assolutamente essere considerato un affronto, ribadendo che, “voglio rassicurare gli amici americani che siamo ben all’erti”. Ha poi fatto la distinzione tra strategie commerciali, che comportano la condivisione di interessi di molteplici paesi membri, mentre la strategia di promozione mira a realizzare gli interessi dei singoli paesi appartenenti all’Unione Europea. Per concludere il sottosegretario ha rassicurato i dubbiosi dicendo che sono state mosse considerazioni riguardo l’economia, relazioni diplomatiche (specie con gli Stati Uniti) e sicurezza nazionale, durante il processo di valutazione dell’accordo.
Intanto a Washington, il Sottosegretario era intervenuto alla conferenza “Italia, Europa e Stati Uniti: affrontare cambiamenti inevitabili in modo intelligente” organizzata dall’Aspen Institute Italia presso l’Ambasciata d’Italia, dove ha sottolineato la profondità dei legami commerciali tra i due paesi. Durante l’evento il Sottosegretario ha incontrato anche il Segretario per l’Energia degli Stati Uniti, Rick Perry, che ha aperto i lavori della conferenza insieme all’Ambasciatore d’Italia, Armando Varricchio.
Sempre a Washington, il Sottosegretario ha avuto una serie di incontri con rappresentanti dell’Amministrazione americana, tra cui Keith Krach, Sottosegretario per la Crescita Economica, l’Energia e l’Ambiente al Dipartimento di Stato; Jeffrey Gerrish, Vice Rappresentante per il Commercio della Casa Bianca; Thomas Feddo, Vice Assistente Segretario per la Sicurezza degli Investimenti presso il Dipartimento del Tesoro; Andrew Rollo, Direttore per il Commercio Internazionale e gli Investimenti al Consiglio Economico Nazionale della Casa Bianca e Gilbert Kaplan, Sottosegretario al Commercio Internazionale. Il Sottosegretario ha inoltre incontrato la leadership della Heritage Foundation per una conversazione sui più importanti e recenti sviluppi del commercio internazionale.
“Abbiamo ribadito la posizione italiana riguardo la necessità di rivedere la lista dei dazi – ha spiegato anche a Washington il Sottosegretario Geraci – una lista che colpisce in maniera ingiusta i prodotti italiani, specialmente legati all’automotive ed all’agroalimentare. Stiamo lavorando intensamente per portare a termine questo importante risultato – ha concluso il Sottosegretario – anche perché una revisione dei dazi non può che far bene all’Italia che è un paese esportatore.”
Prima di far tappa a New York, il Sottosegretario Geraci si è poi recato a Boston dove ha incontrato Nam Pham, Sottosegretario per lo Sviluppo Economico e il Commercio Internazionale dello Stato del Massachusetts e Brittany McDonough, Direttrice delle Partnership Globali dell’incubatore MassChallenge. Ha inoltre preso parte a una tavola rotonda con un gruppo di studenti di Harvard, confrontandosi su temi economici e di attualità.

A New York il Sottosegretario ha incontrato esponenti del mondo della finanza newyorchese e il CEO del Bloomberg Media Group, Justin Smith. Il Sottosegretario ha inoltre visitato il laboratorio di robotica e droni della New York University e gli edifici “The Shed” e “The Vessel” dell’Hudson Yard, entrambi realizzati dal gruppo Cimolai, e ha avuto un incontro con le imprese italiane, organizzato dall’ICE. La missione si è conclusa con l’incontro e l’incoraggiamento del Sottosegretario Geraci ai nuovi imprenditori, startupper italiani, che a New York, cosi come in altre città del mondo, partecipano al Global Startup Program, iniziativa voluta personalmente dal Sottosegretario Geraci e promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Agenzia ICE.
“Ho voluto inserire nel programma di sostegno alle startup italiane uno stage all’estero di 3 mesi – ha spiegato il Sottosegretario Geraci – perché solo così si può realmente accelerare lo sviluppo delle giovani aziende che sono state selezionate per il programma. Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Corea del Sud, Cina e Slovenia sono i sei paesi che ospiteranno le oltre 100 aziende coinvolte nel Global Startup Program. Le aziende saranno formate e seguite con lo scopo di promuovere la loro crescita, fargli conoscere non solo il mercato italiano ma anche quello internazionale. Obiettivo dello stage è anche far comprendere alle startup l’importanza di focalizzarsi sulla ricerca dei clienti ancor più che sulla ricerca di finanziatori. Spero vivamente che da queste startup possano nascere nuovi campioni del Made in Italy”.