Nel passato abbiamo avuto notizie di persone disperate che, non potendo far fronte ai debiti contratti con gli istituti di credito, venivano privati della propria casa. Abitazioni che venivano cedute dalle banche, per pochi soldi, a società di recupero crediti amministrate da gente priva di scrupoli. Molti poveracci si rassegnavano, trovando soluzioni abitative di degrado per le proprie famiglie, mentre in alcuni casi eclatanti abbiamo assistito a soluzioni estreme messe in atto da disperati che hanno messo fine alla propria vita.
In questi ultimi giorni il fattaccio nuovo del Belpaese. Quattro banche si ritrovano in profonda crisi e non sono nelle condizioni di proseguire l'attività creditizia. Il governo Renzi interviene con un decreto per evitare l'irreparabile, ma purtroppo ciò non basta per evitare drammi. Da parte di altre banche e allo scopo di tranquillizzare i risparmiatori viene fuori un gesto concreto con la garanzia totale dei loro depositi evitando, così, per la prima volta l'applicazione della nuova normativa europea, recepita anche dai nostri parlamentari che prevede il meccanismo "Bail in" in base al quale i correntisti con deposito superiore a 110 mila euro potrebbero essere chiamati a contribuire alle malefatte dei banchieri.
Però questo cosiddetto salvataggio delle banche e dei correntisti ha lasciato in profonda disperazione tantissime persone che avevano dato fiducia a queste banche investendo in azioni e obbligazioni. Se per l'investimento in azioni la gente è conscia dei forti rischi prima di sottoscriverle, altrettanto non lo è quando si tratta di obbligazioni che, nella maggioranza dei casi, hanno avuto assicurazioni da parte del personale con la classica parola magica: "Stia tranquillo".
Purtroppo le cose, come si evince dal suicidio di un pensionato che ha perso i risparmi di una vita (circa 100 mila Euro), vanno in altra direzione. E di ciò bisogna dire grazie a coloro che dovrebbero garantire il risparmio e i risparmiatori, con riferimento alla Banca d'Italia e alla Banca Centrale Europea che giocano a scarica barile sulle responsabilità dell'accaduto.
Il caso esploso è eclatante. Come già accennato, un pensionato che aveva investito tutti i propri risparmi, compresa la liquidazione, circa 110 mila di euro, dopo aver ricevuto la classica rassicurazione: “Atia tranquillo”, perde tutti i soldi e decide di mettere fine alla propria esistenza. La banca interessata è Banca Etruria, cioè un istituto di credito che, a quanto sembra, doveva essere da un po' di tempo sotto i riflettori della Banca d'Italia per segnalazioni riguardanti irregolarità di gestione inviategli da parte di un dipendente-sindacalista. È invece… si è arrivati a questa situazione drammatica.
Molti dipendenti vengono aggrediti dai clienti o ricevono minacce. Hanno operato bene o male? Certamente dai risultati sembrerebbe male, ma c'è da rilevare che, tra le vittime dell'accaduto, rientrano gli stessi lavoratori che, come si evince chiaramente dagli atti, non solo avevano investito il 70% dei loro risparmi in azioni o obbligazioni, ma avevano convinto familiari e parenti a fare altrettanto.
Il governo Renzi ora corre ai ripari e, dopo l'amaro, vuole dare un ‘dolcino’ ai piccoli investitori. Ma la vicenda, purtroppo, non si conclude qui. Altre piccole realtà bancarie italiane sono sull'orlo del dissesto e quindi bisogna evitare che, nei prossimi mesi, vengano fuori altri casi disperati.
Occorrono atti che consentono di tranquillizzare gli italiani. La cattiva Europa consenta per qualche mese all'Italia ciò che ha fatto negli anni scorsi la Merkell per i privilegiati tedeschi. Nel contempo le banche evitano di usare la parola "stai sereno" che ci ricorda quando venne usata da Matteo Renzi nei confronti di Enrico Letta dopo qualche giorno sfrattato dallo stesso Renzi da Palazzo Chigi.
Ai clienti non solo bisogna parlare con la verità, ma sarebbe opportuno che prima di sottoscrivere obbligazioni leggano scritto in grassetto: “Attenzione, operazione ad alto rischio”.