Torna a fare discutere la vicenda di Santi Palazzolo, l’imprenditore che ha fatto esplodere lo scandalo della (mancata) tangente targata Gesap. I fatti sono noti. Palazzolo lavora con la propria pasticceria dentro l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo. I servizi a terra di tale aeroporto sono gestiti dalla Gesap, società della quale i soci pubblici (Provincia, Comune e Camera di Commercio di Palermo) detengono oltre il 90 per cento del pacchetto azionario. La Gesap avrebbe dovuto rinnovare il contratto di locazione a Palazzolo. Per questo rinnovo l’allora presidente della società, Roberto Helg, ha chiesto una tangente. Palazzolo ha fatto finta di cedere al ricatto e ha inguaiato Helg, spifferando tutto all’autorità giudiziaria. Risultato: Helg è stato preso con una parte della tangente in tasca ed è finito in galera. Sui social network è finita anche la registrazione ambientale del dialogo tra Palazzolo ed Helg, con quest’ultimo che motiva la richiesta di tangente al pasticcere con la frase finale diventata ‘famossissima’: “… e questo è il quadro”.
Ora si apprende che la Gesap non rinnoverebbe più il contratto di locazione a Palazzolo, ma opterebbe per un bando. Cosa, questa, che viene contestata dal parlamentare nazionale del Pd, leader dei renziani siciliani e sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, e dall’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità, Vania Contrafatto.
“Che segnale è per chi denuncia?”, scrive su Twitter Faraone. E su facebook lo stesso sottosegretario precisa: “Entro il 30 settembre Palazzolo dovrà chiudere la sua pasticceria dentro l’aeroporto di Palermo. Mi ha letto al telefono una lettera che la Gesap gli ha mandato. In questa lettera gli viene comunicato che non potranno prorogargli il contratto di locazione, proroga per la quale Helg gli aveva chiesto la mazzetta. Il contratto è scaduto il 28 febbraio di quest’anno, il 2 marzo Helg è stato arrestato, l’indomani, il 3 marzo, si sarebbe dovuto tenere il cda (consiglio di amministrazione della Gesap ndr), con punto 9 all’ordine del giorno approvazione della proroga per pasticceria Palazzolo e Siciliarte. Adesso lo stesso cda, che aveva reputato legittimo che il punto 9 fosse all’ordine del giorno, sostiene che non può essere concessa la proroga perché il contratto è scaduto”.
“Mi auguro che la Gesap voglia tornare sui suoi passi – conclude Faraone-. Così rischia di passare un messaggio devastante: un cittadino onesto per vedersi garantiti dei diritti deve pagare mazzette o altrimenti gli si fa abbassare la saracinesca una volta per tutte? La Gesap deve chiarire la sua posizione e cambiare una decisione che appare incomprensibile”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore regionale Vania Contraffatto, che nella vita fa il magistrato: “La lotta alla corruzione e al malaffare – dice l’assessore – si basa su un principio fondamentale: restare accanto a chi ha il coraggio di denunciare, di esporsi per amore della giustizia. Non possiamo chiedere agli imprenditori di ribellarsi a pizzo e tangenti, se poi le istituzioni li lasciano soli. Per questo sorprende quanto sta accadendo a Santi Palazzolo, il titolare della pasticceria dell’aeroporto di Palermo che, con la sua coraggiosa denuncia, ha permesso di smascherare un sistema corrotto e di arrestare l’ex vicepresidente della Gesap Roberto Helg che gli aveva chiesto una mazzetta. La Gesap non gli rinnoverà il contratto di locazione, per questo a Palazzolo va tutta la mia solidarietà e vicinanza. Trincerarsi dietro il rispetto delle regole, dopo che queste sono state ampiamente calpestate e piegate a interessi poco leciti, rischia di produrre, paradossalmente, effetti controproducenti”.
La replica del presidente della Gesap, Dario Colombo, non si è fatta attendere: “Non c’è nessun caso Palazzolo nei confronti del quale il consiglio di amministrazione (della Gesap ndr) ha espresso la sua considerazione rispetto all’applicazione delle regole di trasparenza, pubblicità e non discriminazione, su un argomento così delicato, oggetto di attuali indagini da parte dell’autorità giudiziaria”.
“All’imprenditore – aggiunge il presidente della Gesap – è stata data una proroga tecnica e sta operando senza soluzione di continuità fino a quando verrà aggiudicata la sub concessione definitiva”. A questo punto Colombo conclude ‘sparando’ un siluro con grande raffinatezza linguistica: “Siamo certi che Santi Palazzolo, a cui va il nostro apprezzamento per il coraggio dimostrato nel denunciare, non è alla ricerca del privilegio per ciò che ha fatto. Anzi, vogliamo pensare che rispetti molto la nostra decisione, che punta a ristabilire le regole della sub concessione degli spazi aeroportuali”.
Che dire? Il sottosegretario Faraone dà per scontato che se il 2 marzo l’ormai ex presidente della Gesap, Roberto Helg, non fosse stato arrestato con la mazzetta in bocca, il consiglio di amministrazione della Gesap, il giorno successivo (cioè il 3 marzo) avrebbe approvato la proroga del contratto di locazione a Palazzolo senza gara. Mentre l’assessore Contraffatto parla addirittura di regole che sarebbero state “ampiamente calpestate e piegate a interessi poco leciti”. Da qui una domanda all’onorevole Faraone e all’assessore Contraffatto: chi denuncia le mazzette acquisisce, automaticamente, il diritto a bypassare l’evidenza pubblica nell’assegnazione di un servizio?
Il presidente della Gesap, Colombo, dice di voler “ristabilire le regole della sub concessione degli spazi aeroportuali”. Da qui una seconda domanda: voler “ristabilire le regole della sub concessione degli spazi aeroportuali” significa che, prima, queste regole sono state violate? E da chi? E quando? E dove? E favorendo chi?
Chissà, magari davanti a una bella Cassata siciliana i protagonisti di questa polemica potrebbero essere più chiari…
Foto tratta da siculabrioche.com