Ormai sembra quasi essere diventato un ritornello, ma ogni volta che si parla del governo Renzi, chissà perché, i numeri non tornano. Anche per le agenzie di scommesse è così. Mentre gli italiani venivano distratti con beghe di partito e battibecchi tra maggioranza e opposizione (tutte, come dimostrano le varie votazioni in Parlamento, inutili), pochi hanno notato che il governo, con l’emendamento 3.4102, ha modificato la Legge di Stabilità. Con questa modifica, inserita solo poche ore prima della votazione (il solito calderone preparato apposta in modo che pochi possano capire quello che i “cuochi” hanno messo dentro – non a caso il Governo ha dovuto accompagnare l'emendamento con una relazione tecnica), il governo ha concesso una sanatoria per le agenzie di scommesse che operano in Italia senza concessione. Vediamo di che cosa si tratta.
Il governo “ce la sta mettendo tutta” per combattere l’evasione, ha detto Matteo Renzi. La sanatoria prevista dal governo avrebbe dovuto riguardare le agenzie di scommesse illegali (cioè non autorizzate secondo la legge italiana, e non collegate ai Monopoli di Stato) che, secondo le stime più attendibili, sono non meno settemila, la maggior parte delle quali in Campania e in Sicilia. Le entrate per le ‘casse’ dello Stato, di conseguenza, secondo le stime del governo, avrebbero dovuto essere di oltre 220 milioni di euro (secondo le stime del governo, infatti, almeno il 50 per cento delle agenzie abusive avrebbe dovuto chiedere di beneficiare della sanatoria).
Invece, a rispondere all’invito inserito all’ultimo momento nella Legge di Stabilità, sono state poco più di duemila (dati Agipronews). Le altre hanno preferito restate nell’ombra. Eppure i “numeri” dell’offerta del governo sembravano essere allettanti. Forse anche troppo allettanti. Ciascuna agenzia non autorizzata avrebbe dovuto pagare una sanzione di “soli” diecimila euro e un’imposta unica per i periodi anteriori al 2015 (ridotta di un terzo). Un’offerta fin troppo invitante. E non solo dal punto di vista economico: regolarizzando la propria posizione, i titolari dei centri scommesse abusivi avrebbero potuto continuare a operare, “anche per conto di uno degli attuali concessionari”, almeno fino alla data di scadenza delle concessioni di Stato per la raccolta delle scommesse, nel 2016. Un “regalino” non da poco per agenzie di scommesse che lavorano senza licenza. Ma un regalo ancora più allettante per alcune grandi società estere che le gestiscono.
Poco importa se il gioco “può indurre dipendenza patologica”: come è stato fatto per i tabacchi, per mettere a posto la coscienza, è bastato destinare a queste “patologie” un “contentino” (cinquanta milioni di euro, stanziati con lo stesso emendamento, “per la cura dell’azzardo patologico”; soldi che già nel dibattito parlamentare erano stati dichiarati insufficienti a far fronte al problema). Tutto in cambio di veder crescere le entrate, i ‘numeri’ per lo Stato.
Peccato che, parlando di questa misura, sarebbe più corretto parlare di ‘perdite’. Le agenzie che hanno beneficiato della sanatoria sono state poche e, di conseguenza, pochi anche i ‘numeri’ (quelli delle entrate) per lo Stato: secondo le stime, nelle ‘casse’ pubbliche, grazie al regalo concesso dal governo Renzi, finiranno non più di 138 milioni di euro. Mancheranno all'appello, rispetto alle previsioni del governo (che, è bene ricordarlo, sono già state inserite nei conteggi del Prodotto in terno lordo, dato che non è “reale”, ma “potenziale”), ben 82 milioni di euro.
Nel calcolo dei ‘numeri’, però, si dovrebbe tenere conto anche dei mancati introiti per le ‘casse’ dello Stato. Come denunciato da Adusbef e Federconsumatori, grazie a questa forma estremamente anomala di regolarizzazione molte grandi società con sede legale all’estero (e le banche che le finanziano) potranno evitare di pagare cifre a otto zeri alle allo Stato italiano: con l’emendamento 3.4102, il governo Renzi, infatti, ha offerto alle agenzie di scommesse la possibilità di continuare a lavorare almeno fino al 2016 praticamente senza licenza.
A conti fatti, con i ‘numeri’ della sanatoria il nuovo che avanza ha fatto un regalo non da poco alle grandi agenzie di scommesse. Ma ancora non basta. Non contento di quanto fatto, il governo Renzi ha messo una ciliegina sulla torta: ha bloccato anche l'aumento (previsto dal Parlamento) del prelievo fiscale del 4% su slot e VLT, a partire dal 1° aprile 2015, ritenendo “opportuno’ stralciare queste norme e ‘riproporre’ la discussione nell'ambito dell'attuazione della delega fiscale, secondo tempistiche che ne consentano una approfondita valutazione”.
Rileggendo i numeri tornano in mente le parole di Renzi quando ha detto che il governo “ce la sta mettendo tutta”. Come dargli torto: nessuno sarebbe riuscito a fare di più…