Il Nero d'Avola avrà un testimonial d'eccezione quest'anno al Vinitaly di Verona. Parliamo di Francesco Cafiso, ambasciatore del Jazz siciliano nel mondo, che lunedì 23 Marzo, sarà presente nello stand 120 del padiglione Sicilia con il suo sassofono per presentare una inedita dedica musicale al territorio del vitigno più famoso dell'Isola.
Classe 1989, nato a Vittoria (nel ragusano) Cafiso già a nove anni muove i primi passi facendo esperienze con musicisti di fama internazionale quali, Bob Mintzer, Maria Schneider, George Gruntz, Gianni Basso e molti altri. Decisivo per la sua carriera è l’incontro, nel Luglio del 2002, durante il Pescara Jazz Festival con Wynton Marsalis che, stupito dalle sue qualità musicali, lo porta con sé nell’European tour del 2003. Da allora, Francesco ha suonato nei Jazz Festival e nei Jazz Club più importanti del mondo.
Ma rimane sempre legatissimo alla sua terra. Come dimostra anche la sua decisione di fare da testimonial al vino prodotto a due passi da casa sua.
L'iniziativa rientra nell'ambito dell'intesa sancita dai Comuni di Pachino e Noto, entrambi in provincia di Siracusa (così come Avola), che mira a valorizzare l'enogastronomia del sud est della Sicilia (patria, appunto, del Nero d'Avola) e che prevede, oltre alla partecipazione al Vinitaly, una serie di eventi che andranno in scena durante la stagione estiva.
Saranno sette le aziende di questo territorio che presenteranno le loro etichette durante il Vinitaly. A fare la parte del leone, ovviamente, sarà il brand Nero d'Avola che, con oltre 23 milioni di euro di fatturato attraverso i canali della GDO e più di 6 milioni di litri commercializzati, nel 2014 si è confermato ambasciatore della Sicilia nel mondo.
"Anche se non sempre è valorizzato in modo adeguato - ha dichiarato Sebastiano Gulino, Presidente della Strada del Vino e dei Sapori del Val di Noto ‐, in questo caso i veri tesori del nostro territorio da promuovere e valorizzare sono le Doc: Eloro, Noto e Siracusa. Esse sono portatrici di valori di tradizione, ma anche di produzione del vino nella varietà del Moscato (sia di Noto che di Siracusa), che in quelle come l’Eloro Pachino, che contiene ben l’80% di Nero d’Avola".
C'è da dire che il Il vitigno Nero d'Avola, originario del sud est della Sicilia, è oggi coltivato in diverse parti della Sicilia:
"È qui, però, che si è mantenuta soprattutto la tradizione nella coltivazione delle viti, nella vinificazione e in tutte le altre tappe della filiera di produzione – sottolinea Gulino ‐ grazie a cui i nostri produttori hanno ottenuto riconoscimenti e menzioni per il carattere deciso e intenso dei loro vini, che li rendono perfetti per accompagnare molte pietanze" .
Entusiasta il sindaco di Pachino: “La nostra presenza al Vinitaly è soprattutto un riconoscimento alla storia e alla tradizione della nostra terra. Le sfide del mercato globale ci impongono certamente di ricalibrare modi e tempi di presentarci sul mercato globale. Ma i dati che evidenziano l’aumento dell’export nel settore del vino ci danno speranza".
E anche il Sindaco di Noto: “Il nostro territorio non solo rappresenta la solidità della tradizione- dice Corrado Bonfanti – ma anche per alcuni aspetti la nuova frontiera dell’enogastronomia: qui da tempo si raccolgono saperi ed esperienze non siciliane, che però scelgono la nostra isola per sperimentare, con la certezza di un terroir fecondo e ricco di saggezza. A questa produzione noi oggi miriamo, certi che la ricerca e l’innovazione che guardano con rispetto alla tradizione, volendo anzi trarne un modello, possono rappresentare uno stimolo interessante per la nostra economia”.
Le sette aziende vitivinicole partecipanti all’appuntamento schiereranno in fiera i loro prodotti migliori. A partire per Verona saranno le aziende Vini Arfò, Feudo Rudinì, Feudo Ramaddini, Rio Favara, Cantine Gulino, Marchesi di San Giuliano e Vini Scirè.