Con l'Italia ancora in una crisi di cui solo il forzato ottimismo della politica vede una prossima fine, sono sempre di più le aziende e le istituzioni che guardano all'estero. E gli USA e New York sono in cima alla lista dell'appetibilità dei mercati esteri, soprattutto per il made in Italy di qualità che da questa parte dell'oceano gode di una crescente fortuna. E proprio con un pacchetto di aziende del lusso è arrivata a New York la delegazione organizzata da Confindustria Venezia per trovare opportunità di business negli USA, attraverso la mediazione dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE), dell'Italy-America Chamber of Commerce e dell'Ente Nazionale Italiano per il Turismo (ENIT).
Venezia non ha certo bisogno di presentazioni e il suo patrimonio artistico-culturale è ben noto anche agli americani, ma il turismo non è tutto e la città è decisa a non lasciare indietro altre potenziali risorse del territorio (come spiega il sindaco Giorgio Orsoni in un'intervista rilasciata a La VOCE). La visita è stata occasione di networking: nel corso della settimana i rappresentanti dei settori legno e arredo, agroalimentare, turismo, infrastrutture e tessile di Confindustria Venezia – che complessivamente rappresenta 1.100 aziende della provincia – hanno incontrato imprenditori americani alla ricerca di una potenziale interfaccia in Nord-America. Ma la delegazione si è data l'obiettivo di creare una struttura stabile di comunicazione e relazione tra i due lati dell'Atlantico anche per altri settori imprenditoriali. “In questi giorni – ha raccontato a La VOCE Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia – tutti quelli che abbiamo incontrato hanno evidenziato che esistono molte opportunità di business in America per le aziende italiane. Si respira ottimismo, al contrario che in Italia dove si sente molto la crisi. Il maggiore potenziale è per i prodotti di posizionamento alto, quelli del lusso che sono la vera vocazione di Venezia e che sono molto richiesti da questo mercato, soprattutto nell'ambito del fashion, del food e dell'arredo. Mi sembra ci siano buone opportunità anche per spingere il vetro e le calzature”. Tra gli altri, la delegazione ha incontrato i rappresentati della New York School of Design, per individuare delle strategie per promuovere il settore della moda made in Venice.

Matteo Zoppas, presidente Confindustria Venezia
La spinta verso i mercati esteri viene da tutti i settori anche perché, con la crisi della chimica pesante, il territorio veneziano ha perso molte aziende e la riconversione è un processo ancora in divenire. “Sono soprattutto le piccole e medie imprese che hanno interesse a spingere per creare opportunità – ha spiegato Zoppas – Sia perché quelle grandi spesso sono già posizionate sul mercato americano, sia perché le piccole risentono di più della crisi. Quello di cui però le aziende di ogni dimensione hanno bisogno in tempi brevi è una sburocratizzazione dei processi. In Italia siamo penalizzati dal costo e dalla non flessibilità del lavoro, dalla fiscalità, dal costo della fiscalità nell'energia e, naturalmente, dall'accesso al credito”. E allora guardare fuori dai confini italiani diventa una necessità.

Un momento del concerto offerto dalla Fondazione Gran Teatro La Fenice
Per presentarsi all'imprenditoria newyorchese, giovedì 17 ottobre, Confindustria Venezia ha organizzato una serata dedicata alla cultura e all'innovazione della città durante la quale è stato presentato agli ospiti il calendario di eventi 2014, oltre che le istituzioni culturali e le imprese che contribuiscono a creare quel calendario: realtà di eccellenza del territorio veneziano, quali l'Università Ca' Foscari, il Teatro La Fenice, i Musei Civici, Expo Venezia (comitato che, in occasione dell'Expo 2015 di Milano sta organizzando una serie di iniziative a Venezia) e Vela Spa (azienda che organizza grandi eventi come il Carnevale di Venezia e la regata storica, e offre la possibilità di organizzare eventi in location esclusive come l'Arsenale, la pescheria Rialto e il Palazzo del Cinema). La panoramica sulle ricchezze di Venezia è stata completata da un breve concerto, un assaggio della stagione lirica del Teatro La Fenice che quest'anno festeggia i 10 anni dalla riapertura dopo il restauro seguito al rovinoso incendio del '96. Infine un buffet con vini veneziani e specialità preparate dall'executive chef del ristorante Terrazza Danieli. Alla serata era presente anche il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni che, in concomitanza con la delegazione di Confindustria, era in missione a New York per presentare il progetto MOSE al sindaco Michael Bloomberg. Orsoni ha ricordato che Venezia ha due facce: da una parte quella antica, dei monumenti della storia e della cultura; dall'altra quella che guarda al futuro, mossa da una grande spinta innovativa data da istituzioni moderne e da tecnologie all'avanguardia. “Il turismo quindi – ha detto il sindaco – non dovrebbe mai essere gestito in modo da sacrificare la città. Bisogna trovare soluzioni equilibrate che consentano al turismo, soprattuto a quello di qualità, di continuare a svilupparsi e allo stesso tempo permettano all'industria di sopravvivere”.