Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Economia
July 5, 2013
in
Economia
July 5, 2013
0

Quando la mafia crea lavoro e lo Stato fa fallire le aziende confiscate

Giacomo Di GirolamobyGiacomo Di Girolamo
Un'immagine del centro commerciale Belicittà di Casteveltrano

Un'immagine del centro commerciale Belicittà di Casteveltrano

Time: 4 mins read

La grancassa dell’antimafia batte sempre su un tasto: l’efficacia della confisca dei beni ai mafiosi. In altre parole: lo Stato leva loro immobili, aziende, conti correnti, che diventano patrimonio di tutti.  L’Italia vanta un’esperienza unica al mondo in questo senso, perchè è stata il primo Paese ad applicare la confisca dei beni ai mafiosi come metodo ordinario di lotta alla criminalità, tant’è che in Unione Europea la legislazione italiana è presa come punto di riferimento. Io conosco realtà nate sui beni confiscati che hanno un alto valore economico, oltre che simbolico. Nei terreni sequestrati alla mafia a Salemi è stato realizzato un centro di turismo rurale, “Il Ciliegio”, gestito dalla Fondazione San Vito, che fa riferimento alla Diocesi di Mazara, e che gestisce altri immobili e aziende agricole nel territorio.  In alcune case confiscate ai boss di Cosa nostra sono sorti centri di recupero, case famiglie, mense.  Diverse cooperative producono grano, uva, origano in terreni confiscati alla mafia. E l’immagine, ovviamente, è quella di prodotti buoni due volte, perchè nati da una terra non solo fertile ma liberata.

Tutto bene, dunque? Non proprio. Fuori dalle immagini alla “Mulino Bianco” e dagli slogan dei vari governi, l’utilizzo dei beni confiscati ai mafiosi è molto farraginoso, con notevoli complessità, che lo Stato non può (e non vuole…) semplificare.

Purtroppo questa è una materia in cui si ragiona più per propaganda che per altro. Faccio un esempio: il governo presieduto da Silvio Berlusconi, nel 2010, creò l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, un ente che ha il compito – finalmente  – di procedere in maniera snella ed efficace alla gestione delle migliaia di beni confiscati. Per fare un esempio di cosa sia questo immenso patrimonio, ci sono catene di supermercati, villaggi vacanze, aziende di ogni tipo e pure… una tigre, sequestrata ad un boss della Sacra Corona Unita in Puglia. Una bella idea, realizzata male. L’Agenzia non solo è sottodimensionata, ma siccome la macchina della propaganda voleva che tutto diventasse spot per un governo allora travolto dagli scandali, si decise di creare la sede della struttura non a Roma o Milano, ma a Reggio Calabria, terra di ‘ndrangheta, certo, dove l’apertura di una struttura nazionale così importante ha un alto valore simbolico. Ma anche posto quasi impossibile da raggiungere… Morale: l’Agenzia ha serie difficoltà logistiche a lavorare perchè da Reggio dovrebbe controllare e gestire  beni che stanno in Sicilia come ad Aosta.

C’è poi un’altra cosa da dire sui beni confiscati, un’amara verità che in molti fanno finta di non vedere. Nove aziende confiscate alla mafia su dieci falliscono nel giro di pochi anni. In altre parole: se lo Stato confisca un’azienda ad un mafioso, la fa chiudere. Quindi vale tra il popolo l’assunto che la mafia crea ricchezza – come mi ripetono spesso miei coetanei che hanno vissuto questa esperienza  – e lo Stato toglie il lavoro.

L’azienda di un mafioso vive infatti in un contesto drogato: ha le banche dalla sua parte con linee di credito infinite, paga i fornitori quando vuole, non mette in regola i dipendenti, sa come eliminare la concorrenza. Poi arriva lo Stato, con un amministratore giudiziario, che cerca di imporre le regole. E il risultato è che con le regole del mercato e del diritto l’azienda fallisce.

Io sto seguendo da vicino, da anni, un caso particolare. E’ quello del Gruppo 6GDO di Castelvetrano. L’azienda apparteneva ad un prestanome di Matteo Messina Denaro, l’impenditore Giuseppe Grigoli. In poco tempo si era inserita nel ramo della grande distribuzione, e aveva scalato il marchio Despar (aprendo in provincia di Trapani ben 46 supermercati) e aperto l’unico centro commerciale della mia zona, “Belicittà”.  Castelvetrano ha 30.000 abitanti, e il centro commerciale impiega 300 persone. Dati alla mano, è in proporzione come la Fiat a Torino.

La Direzione investigativa antimafia ha sequestrato sei anni fa a Grigoli (che sconta 12 anni di carcere) un patrimonio mobiliare e immobiliare di circa 700 milioni di euro.  Dal dicembre del 2007 le sue proprietà sono state sequestrate, confiscate ed affidate ad un amministratore giudiziario di Palermo, Nicola Ribolla.

Confiscato il bene, lo Stato si è trovato a gestire questa azienda, che faceva numeri da record ma che, rientrata nel solco della legalità, si è sfaldata: i fornitori hanno cominciato a chiedere pagamenti sempre più stretti, molti clienti sono scomparsi (da un giorno all’altro, dalle mie parti, molti supermercati Despar hanno cambiato insegna o hanno abbassato le saracinesche), e anche le banche hanno dimostrato di non avere fiducia: “Lei non è il signor Grigoli, non possiamo darle fiducia” hanno risposto all’amministratore giudiziario – cioè al rappresentante dello Stato! – che chiedeva l’apertura di una nuova linea di credito. Ma che Paese è quello dove le banche danno fiducia ad un mafioso e non allo Stato? E bisogna anche aggiungere, per completezza ed onestà di ragionamento:  chi controlla l’operato degli amministratori giudiziari?

Sono già fallite le aziende fornitrici di cui il Gruppo 6 possedeva la quota di maggioranza, come la “Provenzano Mozzarelle”, che forniva formaggi e latticini per gli scaffali dei supermercati. Una sorte simile è toccata anche alla “Special Fruit”  da poco messa in liquidazione.

Tutto il gruppo è oggi in gravissime difficoltà.

“L’attività del Gruppo 6 Gdo Srl  ha subito un forte calo nel fatturato, al quale si aggiunge la drastica diminuzione delle merci nei magazzini e, dunque, nei supermercati che, in mancanza di prodotti, rischiano di compromettere la loro attività”.  E’ la denuncia di qualche giorno fa del sindacato che ha chiesto al Prefetto di Trapani di convocare un incontro per “valutare la situazione che si è venuta a determinare, anche in rapporto alle scelte imprenditoriali e amministrative adottate in questi anni”.

“Da diversi mesi – ha affermato Gancitano – i dipendenti del Gruppo 6 Gdo rappresentano una situazione di difficoltà finanziaria dell’azienda determinata da consistenti debiti con i fornitori, numerosi crediti difficilmente esigibili e, probabilmente, da alcune scelte errate che hanno aggravato la situazione economica dell’azienda”.

Morale di questa storia? Matteo Messina Denaro, il capo di Cosa nostra, dava lavoro, creava ricchezza. Lo Stato no.

Share on FacebookShare on Twitter
Giacomo Di Girolamo

Giacomo Di Girolamo

Sono nato nel '77, vivo in Sicilia occidentale, mi occupo di mafia, corruzione, tutela del territorio. Sono direttore della radio della mia città, Rmc 101, la più ascoltata in provincia di Trapani, e del portale Tp24.it. Conduco una rubrica, Dove sei, Matteo?, nella quale mi occupo di Matteo Messina Denaro, boss tra i più ricercati al mondo, su cui ho anche scritto il libro L'invisibile (2016). Nel 2012 ho pubblicato Cosa Grigia, libro-reportage sulla mafia che cambia. Nel 2014 ho scritto Dormono Sulla Collina. E poi "Contro l'antimafia" (2015), "La partita truccata" (2017). Il mio ultimo libro è stato pubblicato da Laterza e si chiama "Gomito di Sicilia".

DELLO STESSO AUTORE

Il vizio della memoria: Quando Falcone disse (mai smentito) “ne ho i co… pieni di…”

29 anni da Capaci, con Giovanni Falcone e tutti noi a rimbalzare sul muro di gomma

byGiacomo Di Girolamo
Cosa ci dice l’ennesima operazione antimafia in Sicilia, una donna e i “cugini” di New York

The Umpteenth Anti-Mafia Operation in Sicily, a Woman, and New York “Cousins”

byGiacomo Di Girolamo

A PROPOSITO DI...

Previous Post

Servizi segreti, spie e spionaggio. Un’attuale riflessione di Leonardo Sciascia

Next Post

L’artista del nulla

DELLO STESSO AUTORE

Cosa ci dice l’ennesima operazione antimafia in Sicilia, una donna e i “cugini” di New York

Cosa ci dice l’ennesima operazione antimafia in Sicilia, una donna e i “cugini” di New York

byGiacomo Di Girolamo
Sapete quanti mafiosi al 41bis sono stati scarcerati in questi giorni? 300? No, 3!

Sapete quanti mafiosi al 41bis sono stati scarcerati in questi giorni? 300? No, 3!

byGiacomo Di Girolamo

Latest News

JFK Introduces Advanced Biometric System for U.S. Citizens

JFK Introduces Advanced Biometric System for U.S. Citizens

byMaria Nelli
Despite Federal Ruling, AP Still Barred from White House Events

Federal Appeals Court Reinstates Part of Trump’s Associated Press Bans

byDaniele Di Bartolomei

New York

Duplice omicidio all’Università di Colorado Springs: indaga la polizia

Two Fatal Shootings Shatter Months of Calm in Chelsea, Hell’s Kitchen

byDaniele Di Bartolomei
Il Chrysler Building torna sul mercato: in vendita una leggenda di NY

Il Chrysler Building torna sul mercato: in vendita una leggenda di NY

byDania Ceragioli

Italiany

Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Next Post
Raffaele Sollecito

Intervista a New York con Raffaele Sollecito: "La giustizia italiana è come una roulette"

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?