Specchio delle mie brame, chi è il più presidenziale del reame? A quanto pare, per Donald Trump la risposta è fin troppo ovvia: se stesso. Al centro dell’East Colonnade della Casa Bianca, dove un tempo imperava il ritratto ufficiale di Hillary Clinton accanto a quelli di Laura e Barbara Bush, è comparsa una nuova opera dai colori patriottici che raffigura il leader del GOP, con una bandiera americana dipinta sul volto, in stile “manifesto MAGA”.
La notizia ha iniziato a circolare velocemente sulla piattaforma X, alimentata da un post del corrispondente Reuters Jeff Mason, che ha condiviso una foto del quadro provocando un’ondata di commenti tra l’ironico e l’incredulo. Alcuni internauti hanno paragonato il dipinto a qualcosa che si potrebbe comprare in un negozio di souvenir kitsch, mentre altri hanno espresso dubbi sulla veridicità dell’accaduto.
New pictures, including one of @realDonaldTrump, on a White House wall where @HillaryClinton’s portrait used to hang next to the portrait of Laura Bush. pic.twitter.com/QLdKjBw11G
— Jeff Mason (@jeffmason1) June 18, 2025
Ma la realtà, come spesso accade quando si parla di Trump, è più sfumata di quanto sembri. Se è vero che il ritratto dell’ex first lady è stato rimosso proprio nei giorni in cui il nuovo quadro è comparso, le immagini archiviate raccontano una storia diversa: per un certo periodo, i due dipinti hanno convissuto fianco a fianco. La sostituzione non è stata immediata né così simbolica come molti hanno ipotizzato.
Infatti, il motivo dell’assenza della ex first Lady non è un atto di vendetta presidenziale, bensì una più pacata partecipazione culturale. Il ritratto ufficiale della ex Segretaria di Stato è attualmente in prestito al Clinton Presidential Center di Little Rock, in Arkansas, dove è esposto nella mostra “Portraits of a Presidency”. Una rassegna che, tra tele, sculture e fotografie, celebra la famiglia Clinton con oltre 50 realizzazioni. L’iniziativa, inaugurata alcuni giorni fa, prevista fino al 7 dicembre include anche il dipinto di Bill Clinton, entrambi realizzati da Simmie Knox, primo artista afroamericano incaricato di dipingere un presidente degli Stati Uniti.