Un’azione legale intrapresa da un gruppo di studenti delle scuole gestite dal Pentagono ha scosso le fondamenta della censura accademica. Dodici giovani, provenienti da istituti di Stati Uniti, Italia e Giappone, hanno fatto causa al Segretario alla Difesa Pete Hegseth, accusandolo di aver violato i loro diritti costituzionali con la rimozione di libri che trattano tematiche di razza e genere.
L’azione legale, supportata dall’American Civil Liberties Union ACLU, un’organizzazione non profit che si occupa della difesa e promozione dei diritti civili, denuncia che i decreti esecutivi dell’amministrazione Trump, mirati a eliminare programmi di diversità, equità e inclusione, DEI, hanno avuto un impatto negativo sull’accesso alla cultura e alle informazioni dei ragazzi.
Secondo quanto riportato dagli avvocati dell’ACLU, l’eliminazione di libri su temi fondamentali come salute, igiene e biologia, ha impedito agli studenti di accedere a contenuti cruciali per il loro sviluppo educativo. La causa coinvolge anche la responsabile del sistema scolastico del Pentagono, Beth Schiavino-Narvaez, accusata di aver applicato modifiche ai programmi, come la cancellazione del mese della storia delle donne e delle persone di colore.
La battaglia legale riguarda una rete formativa federale che serve circa 67.000 bambini del personale militare, e che, pur essendo gestita dal Pentagono, è vincolata agli stessi diritti costituzionali di qualsiasi altra istituzione pubblica degli USA. Nonostante il tentativo di eliminare i contenuti considerati controversi, tra cui opere di autori come Maya Angelou e Randall Kennedy, alcuni testi considerati più problematici, come Mein Kampf di Adolf Hitler, sono stati mantenuti nelle biblioteche.
La causa è stata presentata in una settimana segnata da un’estensione della censura, che ha raggiunto anche l’Accademia Navale Americana, dove sono stati rimossi circa 400 volumi. Tra questi, molti riguardavano la razza, i diritti LGBTQ+ e l’identità di genere, l’iniziativa ha suscitato polemiche tra gli autori coinvolti. Juan Williams e Randall Kennedy hanno criticato aspramente la rimozione dei loro scritti, definendo le azioni dei vertici repubblicani come un “assalto alle libertà civili”.
La controversia non riguarda solo la difesa dei diritti individuali, ma solleva interrogativi più ampi sull’influenza della politica nelle scuole e sulla libertà di accesso all’informazione. Emerson Sykes, avvocato senior di ACLU ha messo in luce un tema centrale: “Gli studenti hanno il diritto di imparare e di accedere a informazioni che dovrebbero essere al di sopra della mischia politica”.