La Commissione Europea ha deciso di posticipare l’entrata in vigore dei dazi del 50% sul whiskey proveniente dagli Stati Uniti, previste inizialmente il 1° aprile, fino a metà del prossimo mese per continuare le trattative con Washington. Questa misura è la risposta alla minaccia di Donald Trump di imporre un’aliquota da 200% sugli alcolici (whiskey e vino) europei.
In ballo c’è anche una misura che risponda ai dazi del 25% sulle importazioni dall’Europa di acciaio e alluminio, in vigore dal 12 marzo. L’UE ha calcolato una ritorsione sul mercato europeo fino a 28 miliardi di dollari.
“Stiamo valutando la possibilità di allineare i tempi delle due serie di contromisure dell’UE – ha dichiarato il Commissario europeo per il Commercio Maros Sefcovic, durante un incontro al Parlamento europeo – per poterci consultare con gli Stati membri su entrambe. Questo ci darebbe anche più tempo per i negoziati con i nostri partner americani”.
Tuttavia, alcuni membri dell’UE hanno chiesto di evitare un conflitto commerciale con gli Stati Uniti. Prima fra tutti, la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, grande alleata di Trump. “Non sono sicura che rispondere ai dazi con altri dazi sia necessariamente un buon affare – ha dichiarato Meloni –. Dobbiamo trovare soluzioni di buon senso tra Stati Uniti ed Europa, guidate più dalla logica che dall’istinto”.
È un momento di stallo anche fra Stati Uniti, Canada e Messico. Lo scorso 4 marzo, sono entrati in vigore i dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio canadesi e messicani. Ottawa ha risposto con una contromisura analoga sulle importazioni Made in USA. Il 6 marzo, Trump ha annunciato la sospensione delle tariffe sui prodotti coperti dall’accordo di libero mercato USMCA fino al 2 aprile.