Mescolare apertamente affari e politica è abitudine della famiglia Trump; e così Donald Jr., il figlio maggiore del presidente, a Belgrado è andato non solo a visitare il progetto del Trump International Hotel nella capitale serba, ma anche a sostenere il presidente Aleksandar Vučić, garanzia di stabilità, contestato da settimane di manifestazioni di piazza. Per il New York Times è “forse la commistione più evidente, fino a questo momento, tra la politica estera degli Stati Uniti e gli interessi finanziari della famiglia Trump nel secondo mandato” dell’attuale presidente.
La breve visita di Trump Jr. ha incluso un incontro con Vučić per discutere degli aiuti esteri statunitensi alla Serbia. La famiglia Trump e Jared Kushner, marito della figlia di Trump Ivanka, sono impegnati nella costruzione di un Trump International Hotel a Belgrado, il primo di questo tipo in Europa. L’hotel dovrebbe sorgere sul sito dell’ex quartier generale del Ministero della Difesa jugoslavo, bombardato 26 anni fa quando gli aerei NATO presero di mira l’allora regime di Slobodan Milosevic per i suoi attacchi in Kosovo. Il terreno ora è di proprietà dello Stato, e i leader dell’opposizione protestano contro la vendita a Trump, minacciando di cancellare tutto se cambiasse il governo.
Le proteste contro l’esecutivo erano esplose a novembre, dopo il crollo di una struttura in cemento sopra una passerella della stazione ferroviaria. L’incidente ha ucciso 15 persone e ha provocato un’ondata di manifestazioni oceaniche contro quelli che vengono percepiti come ampi fenomeni di corruzione nel governo.
Ieri, mercoledì 19 marzo, il Parlamento serbo ha accettato le dimissioni del primo ministro, costringendo il presidente Vučić a formare un nuovo esecutivo o a indire nuove elezioni entro la fine dell’anno.

Fra i paesi della ex Jugoslavia di Tito, Croazia e Slovenia hanno già aderito all’Unione europea. La Serbia ha avviato il processo di adesione che però appare ancora lungo; iniziò con la firma dell’accordo di stabilizzazione e associazione (ASA) a Lussemburgo il 29 aprile 2008. I negoziati per l’adesione vera e propria sono iniziati nel 2014 e ad oggi l’economia del paese secondo l’UE ha ancora bisogno di sostanziali miglioramenti in parecchi campi fra cui lo sviluppo rurale, la competitività, la protezione della proprietà intellettuale, la libera circolazione di merci e persone, e il settore degli appalti pubblici.
Un portavoce di Donald Trump Jr. ha respinto qualsiasi insinuazione secondo cui la visita avrebbe creato un conflitto di interessi: alla base del viaggio ci sarebbe solo l’intervista realizzata a Vučić per il podcast di Trump Jr., e non le questioni di politica estera o gli affari immobiliari. “Don conduce uno dei podcast politici più seguiti al mondo ed era in Serbia esclusivamente in qualità di conduttore per un’intervista,” ha dichiarato Andy Surabian, il portavoce. “È rimasto nel Paese per meno di otto ore e in nessun momento ha discusso con nessuno di questioni legate alla Trump Organization.”
Secondo il New York Times, la visita è stata organizzata da Brad Parscale, ex manager della campagna elettorale del presidente Trump.
“Una conversazione cordiale con Donald Trump Jr., figlio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sulle relazioni bilaterali tra Serbia e USA e sui temi attuali che influenzano la scena politica ed economica globale,” ha scritto Vučić in un post sui social media dopo l’incontro.