Di fronte all’annuncio dei dazi statunitensi al 25% sull’import di acciaio e alluminio da tutto il mondo, la prima reazione è arrivata dalla Commissione europea: la presidente Ursula von der Leyen ha annuncia contromisure “rapide e proporzionate” per 26 miliardi di euro sulle importazioni americane nell’Unione europea (Ue), definendo “ingiustificate” le tariffe decise dal presidente americano Donald Trump.
“Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate – ha dichiarato von der Leyen – mentre gli Stati Uniti stanno applicando dazi per un valore di 28 miliardi di dollari, noi stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro. Questo corrisponde alla portata economica dei dazi statunitensi. Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal 1 aprile e pienamente operative dal 13 aprile” ha precisato.
Dall’altra parte della Manica, l’ex 28esimo membro Ue, la Gran Bretagna ora governata dal laburista Keir Starmer, ha dichiarato che i dazi globali degli Stati Uniti sull’acciaio e sull’alluminio sono “deludenti”, ma non ha parlato di possibili contromisure. “Ovviamente sono deluso” ha detto Starmer, che si era recato a Washington proprio per convincere Trump a non applicare dazi ai prodotti britannici, aggiungendo che il suo governo “adotterà un approccio pragmatico” e “terrà tutte le opzioni sul tavolo”, mentre il segretario al Commercio Jonathan Reynolds ha promesso di continuare a impegnarsi “in modo stretto e produttivo con gli Stati Uniti per far valere gli interessi commerciali del Regno Unito”.
Anche il Canada ha annunciato che si prepara a introdurre tariffe di ritorsione contro gli Stati Uniti per un valore di 29,8 miliardi di dollari canadesi. Il ministro delle Finanze canadese, Dominic Leblanc, ha parlato di dazi “ingiustificati e irragionevoli”: “Il governo, seguendo un approccio dollaro per dollaro, imporrà a partire dalle ore 12:01 di domani, 13 marzo 2025, tariffe reciproche del 25% su ulteriori 29,8 miliardi di dollari canadesi (20,7 miliardi di dollari) di importazioni dagli Stati Uniti”. Una decisione che rappresenta un altro segnale di escalation nella guerra commerciale iniziata dagli Usa.
L’altro grande vicino degli Stati Uniti, il Messico, invece intende aspettare. La presidente Claudia Sheinbaum lo ha detto nel corso della conferenza quotidiana a Mexico City: tutto resta in sospeso fino al 2 aprile, quando Trump dovrebbe imporre a Canada e Messico nuovi dazi su un’ampia gamma di prodotti; deciderà allora “se abbiamo bisogno di agire”.
La Cina anche ha annunciato ritorsioni, e “tutte le misure necessarie” per proteggere i suoi interessi. Nelle parole di Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, “La Cina ha sempre pensato che il protezionismo non offra vie d’uscite: non ci sono vincitori nelle guerra commerciali o doganali. Questa è anche l’opinione generale della comunità internazionale. Le azioni degli Stati Uniti rappresentano una seria violazione dell’Organizzazione mondiale per il commercio, infliggono un grave danno al sistema commerciale multilaterale basato sugli accordi e non servono a risolvere il problema. La Cina prenderà tutte le misure necessarie per salvaguardare i suoi legittimi diritti e interessi”.