Stando agli ultimi rumors, l’amministrazione Trump starebbe pensando di vietare l’ingesso negli USA ai viaggiatori provenienti da alcune nazioni straniere.
Il provvedimento potrebbe entrare in vigore la prossima settimana. Già in occasione del suo insediamento, il leader MAGA aveva firmato un ordine esecutivo con il quale ha incaricato i membri del suo gabinetto di redigere una lista di Paesi che dovrebbero subire restrizioni di viaggio, totali o parziali, in quanto “i loro controlli ed i loro screening sono carenti”.
Non è la prima volta che il leader MAGA si fa promotore di una iniziativa del genere. Già durante il suo primo mandato, Trump vietò i viaggi da numerosi Paesi. Il provvedimento, al tempo, interessò il 7% della popolazione mondiale ed in particolar modo le nazioni a maggioranza musulmana.
L’elenco comprendeva Cuba, Iran, Libia, Corea del Nord, Somalia, Sudan, Siria, Venezuela e Yemen. A questi ultimi, ora, dovrebbero aggiungersi Pakistan ed Afghanistan.
Il ban potrebbe avere conseguenze decisamente considerevoli in quest’ultimo Paese e sulle migliaia di cittadini che hanno richiesto o ottenuto un visto speciale per immigrati, dopo aver lavorato per l’esercito statunitense durante i suoi 20 anni di presenza sul territorio.
Circa 200.000 afghani sono in attesa del reinsediamento negli Stati Uniti o dell’approvazione della loro domanda di visto. Ora, rischiano di subire ritorsioni da parte dei talebani, proprio per aver assistito le truppe USA.
Per questo motivo, in settimana #AfghanEvac, una coalizione di gruppi che lavora a favore del reinsediamento degli afghani, ha lanciato un avviso sui propri canali social, comunicando: “Se avete un visto valido per gli Stati Uniti, dovreste organizzare il viaggio immediatamente. Nulla è ancora cambiato ufficialmente, ma fonti del governo indicano che un divieto di viaggio per i cittadini afghani potrebbe essere annunciato entro la prossima settimana”.
Durante il suo primo mandato, Trump, dopo due tentativi non andati a buon fine, riuscì a promuovere un divieto di ingresso negli USA per i cittadini di sei paesi a maggioranza musulmana e per quelli della Corea del Nord. Il provvedimento è rimasto in vigore fino al 2021, anno in cui venne revocato da Joe Biden.