Secondo il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, Volodymyr Zelensky sarà a Washington venerdì per una cerimonia pubblica, la firma con gli Stati Uniti di un accordo sulle terre rare ucraine.
La Casa Bianca di Trump si è allineata con Mosca, tanto da non votare all’Onu due giorni fa una risoluzione di condanna per i tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina. Si spera che l’accordo sui minerali apra la strada a una maggiore cooperazione tra Kyiv e quello che un tempo era il suo più grande alleato, ma le incognite sono ancora molte.
La notizia dell’intesa è parzialmente confermata alla BBC da Yuri Sak. Al programma Today di BBC Radio 4, Sak ha detto che l’idea di un accordo sui minerali è stata inizialmente addirittura dell’Ucraina: “Lo avevamo incluso nel nostro piano di vittoria presentato dal nostro presidente agli Stati Uniti e agli altri partner nel 2024.”
Alla domanda su come vede il passaggio a un rapporto sostanzialmente d’affari tra Stati Uniti e Ucraina, Sak ha dichiarato: “Restiamo pragmatici. Presto ci abitueremo alla natura molto insolita di questo processo negoziale”. Insoliti, del resto, sono tutti i processi negoziali gestiti da Trump a cui il mondo si sta in effetti abituando. “Allo stesso tempo, non siamo una nazione di scrocconi, comprendiamo che questa guerra dura da tre anni ed è giunto il momento di passare a una narrativa leggermente diversa” ha aggiunto Sak.
Una delle maggiori critiche della Casa Bianca di Trump alla presidenza ucraina è proprio la quantità di denaro e armamenti inviata da Stati Uniti (e Europa) a Kyiv per resistere all’invasione russa.
Resta tuttavia incerto sia cosa ci sarà davvero in questo accordo, sia a quali patti l’Ucraina potrebbe firmare un accordo di pace.
Secondo i media statunitensi, una versione rivista del documento avrebbe eliminato una richiesta degli Stati Uniti di ottenere 500 miliardi di dollari di potenziali introiti dall’accesso alle risorse naturali ucraine, come “rimborso” per il denaro profuso dall’amministrazione Biden in questi anni nella difesa dell’Ucraina. Tuttavia l’accordo non offrirebbe ancora le garanzie di sicurezza concrete richiesta all’Ucraina, devastata dalla guerra.
Le bozze precedenti dell’accordo, esaminate dal New York Times, non includevano alcun impegno in questo senso. Una bozza finale tradotta dell’accordo è stata inviata all’Ucraina martedì, secondo quanto riferito da un funzionario americano. Il segretario al Tesoro Scott Bessent e il suo omologo ucraino dovrebbero firmare l’accordo per primi, dopodiché Zelensky dovrebbe recarsi a Washington per la firma con Trump.
La diplomazia di Trump – per lo più agita fra minacce, insulti pressioni – è ormai apertamente impostata su un approccio commerciale. La Casa Bianca vuole estrarre il massimo sia da Kyiv che da Mosca agendo come mediatore.
I minerali rari sono fondamentali per l’energia rinnovabile, le applicazioni militari e le infrastrutture industriali e svolgono un ruolo strategico crescente. Kyiv stima che circa il 5% delle “materie prime critiche” mondiali si trovi in Ucraina (ma in buona parte, nei territori ora in mano russa). Gli Stati Uniti sono interessati a un accordo su queste risorse perché vogliono ridurre la loro dipendenza dalla Cina, che controlla fino ai tre quarti dei giacimenti di terre rare nel mondo. A dicembre, la Cina ha vietato l’esportazione di alcuni minerali rari verso gli Stati Uniti, e aveva già limitato le esportazioni di minerali l’anno precedente.