Elon Musk ha respinto con forza le indiscrezioni secondo cui gli Stati Uniti avrebbero minacciato di interrompere il servizio Starlink in Ucraina se Kyiv non avesse accettato un accordo sulla fornitura di risorse minerarie strategiche.
Il magnate braccio destro di Donald Trump ha bollato l’indiscrezione rilanciata da Reuters come “falsa” e ha accusato l’agenzia di stampa di diffondere menzogne, senza tuttavia fornire prove a sostegno della sua affermazione.
Secondo Reuters, la Casa Bianca avrebbe prospettato la possibilità di revocare l’accesso di Kyiv a Starlink qualora non si raggiungesse un accordo sui minerali critici dal valore di circa 500 miliardi di dollari. Ruslan Stefanchuk, presidente del parlamento ucraino, ha dichiarato in un’intervista all’emittente giapponese NHK che l’obiettivo di Kyiv è chiudere il negoziato entro il 24 febbraio. La questione sarebbe stata anche al centro del recente incontro tra l’inviato speciale statunitense per l’Ucraina, Keith Kellogg, e Zelensky.
Sempre secondo l’agenzia di stampa britannica, Zelensky avrebbe respinto la richiesta dell’amministrazione Trump di cedere le risorse minerarie per compensare l’assistenza militare ricevuta dagli Stati Uniti, sostenendo che Washington non avrebbe offerto garanzie di sicurezza concrete. I negoziati non sono però arenati del tutto, e Trump si è detto fiducioso che un accordo verrà siglato a breve.
SpaceX ha iniziato a fornire terminali Starlink a Kyiv poco dopo l’inizio dell’invasione russa del 24 febbraio 2022. Il servizio, finanziato dalla Polonia, ha garantito all’esercito ucraino la stabilità di comunicazioni nonostante il boicottaggio russo. Tuttavia, nel tempo, Musk ha assunto una posizione sempre più critica nei confronti dell’Ucraina. Già nell’autunno del 2022 aveva limitato l’accesso al servizio per protestare contro un indirizzo strategico ucraino ritenuto non lungimirante.
Lo scorso autunno, l’Ucraina aveva proposto di aprire il settore delle risorse critiche agli investimenti degli alleati come parte di un piano per rafforzare la sua posizione negoziale con Mosca. Trump ha rilanciato chiedendo a Zelensky la cessione del 50% delle riserve di grafite, uranio, titanio e litio dell’Ucraina a società statunitensi – incontrando però il netto rifiuto del leader ucraino, poco dopo definito da Trump come “un dittatore non eletto”.