Ieri, con poche parole rilasciate sul suo account Truth, il presidente Donald Trump ha sollevato dall’incarico Charles Q. Brown Jr, Capo dello stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, ovvero il principale ufficiale militare del Paese.
Il licenziamento di Brown è solo uno degli ultimi, in ordine di tempo, ad essere stati promossi dal leader MAGA, che con l’aiuto del Dipartimento per l’efficienza governativa, capitanato da Elon Musk, si è posto l’obiettivo di tagliare il 10% della forza lavoro federale.
“Voglio ringraziare il generale Charles ‘CQ’ Brown per i suoi oltre 40 anni di servizio per il nostro Paese, anche come attuale capo dello Stato Maggiore”, ha scritto il presidente americano sui suoi profili social, “È un gran gentiluomo e un leader eccezionale, e auguro un grande futuro a lui e alla sua famiglia”.
Stando ai rumors delle ultime ore, è stato il Segretario della Difesa Pete Hegseth a chiamare Brown, nella serata di venerdì, per comunicargli di persona che sarebbe stato sollevato dall’incarico. Il 63enne è stato il secondo afroamericano di sempre a ricoprire tale carica militare, dopo il generale dell’esercito Colin Powell, in servizio dal 1989 al 1993.
In realtà, le premesse per un possibile licenziamento dell’ormai ex capo dello Stato maggiore congiunto c’erano tutte. Già a novembre, infatti, Hegseth spiegò che se fosse stato confermato alla Difesa avrebbe immediatamente allontanato Brown, sostenendo che il generale, nel recente passato, aveva promosso un programma “woke”.
Come affermato dallo stesso Trump, sarà il tenente generale dell’aeronautica Dan “Razin” Caine a sostituire Brown. Il leader MAGA ha definito quest’ultimo come “un pilota affermato, esperto di sicurezza nazionale, imprenditore di successo e un combattente con una significativa esperienza nelle operazioni speciali”.
In passato, Caine ha lavorato come direttore associato per gli affari militari presso la CIA. Ha anche preso parte all’Inherent Resolve, un’operazione anti-ISIS in Iraq, tra il 2018 ed il 2019. “Non vedo l’ora di lavorare con lui”, ha detto Hegseth, “con il presidente Trump, stiamo mettendo costruendo una nuova leadership che concentrerà il nostro esercito sulla sua missione principale di combattere e vincere le guerre”.
Brown è diventato il principale consigliere militare del presidente nell’ottobre 2023, quando alla Casa Bianca vi era ancora Joe Biden, e avrebbe concluso il suo mandato a settembre 2027. Come riferito da fonti vicine al governo, il generale non sarà l’unico ufficiale ad essere licenziato. Trump ed Hegseth, infatti, hanno intenzione di sollevare dai loro incarichi anche l’ammiraglio Lisa Franchetti, capo delle operazioni navali, e il generale James Slife, vice capo di stato maggiore dell’aeronautica.
Questi licenziamenti, andranno dunque ad aggiungersi a quelli annunciati dal Pentagono, che venerdì ha comunicato di voler tagliare dal 5 all’8% dei circa 950.000 dipendenti civili dell’esercito. La prima tranche di licenziamenti dovrebbe riguardare i 5.400 lavoratori in prova che non ricoprono ruoli “mission-critical”.
Secondo le prime stime, non è escluso che i tagli complessivi del Pentagono potrebbero coinvolgere tra le 47.500 e le 76.000 persone.