Fra polemiche e accuse dall’opposizione, la premier Giorgia Meloni è intervenuta in video alla Conservative Political Action Conference (CPAC) 2025, il raduno dei conservatori, a Washington, arrivato all’ultimo di tre giorni.
Nel suo discorso, Meloni ha esortato gli Stati Uniti a “lavorare insieme all’Europa per costruire una pace giusta e duratura” in Ucraina, ma non ha nominato né condannato Vladimir Putin come invasore. Anzi ha rilanciato sulla figura di Donald Trump come presidente che riuscirà a portare alla pace: “I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi, ma io lo conosco, è forte ed efficace. Dimostreremo che si sbagliano”. Ha difeso anche il vicepresidente JD Vance, intervenuto la scorsa settimana alla Conferenza di Monaco denunciando l’inattività dell’Unione Europea.
Meloni ha elogiato il lavoro delle destre nel mondo, che da “minaccia – doppio standard della sinistra” invece “credono nella democrazia, serviamo la gente, non le governiamo”. E ha ringraziato i conservatori del CPAC: “Avete costruito una rete globale che ha dato voce a milioni di persone che sono state messe a tacere in modo che i conservatori di tutto il mondo sapessero che non sono soli. E non siamo soli. Le persone non credono più alle bugie della sinistra. Nonostante tutto il fango che ci gettano addosso. I cittadini continuano a votarci perché semplicemente le persone non sono ingenue come le considerano queste ultime. Votano per noi perché difendiamo la libertà”.
La presidente del Consiglio italiano ha rimarcato il fatto che “la propaganda diceva che un governo conservatore avrebbe isolato l’Italia, avrebbe scoraggiato gli investitori, avrebbe soppresso le libertà, ma erano fake. L’Italia sta meglio, occupazione a livelli record, l’economia cresce, il flusso degli immigrati si è ridotto del 60%. Stiamo facendo aumentare le libertà in tutti quanti gli aspetti della vita del Paese”.
Nei giorni scorsi, diversi politici dell’opposizione italiani ed europei hanno condannato la presenza di Meloni al CPAC, soprattutto dopo il saluto romano fatto da Steve Bannon, chiedendo che si ritirasse come ha fatto il lepenista Jordan Bardella. La segretaria del PD Elly Schlein l’ha definita “una vassalla di Trump”. “La premier – ha dichiarato Schlein – da giorni non dice una parola sugli insulti e gli attacchi frontali di Trump all’Ucraina e all’Unione europea perché non vuole scontentare la nuova amministrazione american”. Da Bruxelles, l’eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del PD europeo Sandro Gozi ha commentato su X: “Steve Bannon fa il saluto nazista al Cpac, Jordan Bardella annulla la sua partecipazione. E Giorgia Meloni che fa? Farà finta di niente e parteciperà anche stavolta per non scontentare i suoi amici estremisti?”.
Non è l’unica leader internazionale ad aver partecipato. Il presidente della Argentina Javier Milei ha regalato al braccio destro di Trump Elon Musk, anche capo del Dipartimento per l’Efficienza Governativa, una motosega “della burocrazia” come simbolo dei grandi tagli al personale che sta attuando all’interno del sistema della pubblica amministrazione americana.
Domenica sera, Meloni parteciperà alla cena di Stato al Quirinale “in occasione della Visita di Stato del Presidente degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan”, con il quale lunedì mattina avrà un incontro bilaterale. Alle 14, si collegherà a distanza alla riunione del G7 convocata da Justin Trudeau.
Martedì la premier sarà alla riunione del Consiglio dei ministri, alle 9, mentre mercoledì riceverà a Palazzo Chigi alle 12 il primo ministro svedese, Ulf Kristersson.