“Aspettiamo che ci restituiscano quattro cadaveri. Sulla base di quello che dice la Jihad islamica, ci restituiranno i corpi di Shiri Bibas e i suoi due bambini, e anche di Oded Lifshitz, di 86 anni, rapito in un kibbutz vicino al confine (con Gaza), come gli altri. Lifshitz era un grande militante pacifista e lavorava sempre con la gente di Gaza. Per questo la sua storia, come quella dei bambini, ci sta spezzando il cuore”: lo ha detto il presidente di Israele, Isaac Herzog, nel suo intervento al Quirinale insieme al presidente Sergio Mattarella. “Siamo nel mezzo di un processo molto sensibile, che è di riportare a casa i nostri figli e le nostre figlie dalle segrete di Gaza e le montagne russe emotive alle quali la nostra nazione è sottoposta sono enormi. Dobbiamo sentire che ognuno degli ostaggi è un membro di famiglia di ciascuno di noi. Li conosciamo non solo per i loro cognomi, ma anche dalle loro famiglie, dalle loro storie. Quindi, ogni ritorno è snervante”, ha aggiunto Herzog.
Israele non aveva mai voluto credere all’uccisione dei piccoli Bibas, annunciata nel novembre 2023 da Hamas e avvenuta con tutta probabilità nei bombardamenti delle prime settimane di guerra. Aveva festeggiato inesistenti compleanni, con palloncini gialli. Ma Kfir, 9 mesi, il più piccolo fra tutti gli ostaggi; il fratellino Ariel, 4 anni, e la madre Shiri, 32 anni, sono davvero morti e i loro corpi vengono restituiti oggi, assieme a quello di Oded Lifshitz. Il padre, Yarden Bibas, è stato liberato il 2 febbraio. Erano tutti stati tratti in ostaggio nel massacro del kibbutz di Nir Oz, il 7 ottobre 2023. Yarden era anche stato filmato mentre un altro ostaggio veniva obbligato a informarlo della morte dei suoi cari. L’ufficio di Netanyahu ha chiesto prudenza “per proteggere la privacy delle famiglie” finché non verranno eseguite le analisi del Dna.

Sabato, invece, saranno liberati altri sei ostaggi. Eliya Cohen (27 anni), rapito durante il festival musicale di Nova con la fidanzata Ziv Abud, il nipote di lei Amit e la fidanzata di Amit, Karin. Durante l’attacco, Amit e Karin erano stati uccisi. Ziv era sopravvissuto nascondendosi sotto i loro corpi. Tal Shoham, 40 anni, rapito insieme alla moglie Adi, ai figli Nave (8) e Yahel (3), alla suocera, Shoshan Haran, alla zia di Adi, Sharon Avigdori, e alla figlia di quest’ultima, Noam (12). Altri tre membri della famiglia sono stati uccisi. Le donne e i bambini sono stati rilasciati durante l’accordo sugli ostaggi di novembre, dopo 50 giorni di prigionia. Omer Shem Tov (22 anni) rapito al Nova Festival insieme ai fratelli Itay e Maya Regev, che da allora sono stati rilasciati. Omer Wenkrat, 23 anni, preso in ostaggio durante l’attacco al Nova festival.
Gli altri due hanno una storia diversa. Hisham Al-Sayed (36), beduino israeliano di Hura, nell’ aprile 2015 aveva attraversato autonomamente il confine con Gaza ed era stato rapito da Hamas. Nel giugno 2022, Hamas ha pubblicato un video che lo mostrava sdraiato a letto con una maschera di ossigeno. Avera Mengistu (39 anni) nato in Etiopia e all’età di cinque anni arrivato in Israele: nel settembre 2014, Avera aveva attraversato il confine con Gaza. Per nove anni la famiglia non ha avuto alcuna notizia, nel gennaio 2023 Hamas ha pubblicato un video che lo mostrava.