Krystena Murray aveva un grande sogno: diventare madre. Dopo essersi sottoposta alla fecondazione in vitro presso la Coastal Fertility Specialists, di Savannah in Georgia, nel dicembre 2023 ha finalmente realizzato la sua aspirazione, ha dato alla luce un bambino.
La gioia però ha presto lasciato spazio allo sgomento: il neonato non era geneticamente suo. Lei e il donatore di sperma utilizzato erano entrambi bianchi, mentre il piccolo aveva la pelle scura. Solo allora ha scoperto che la clinica aveva impiantato nel suo utero l’embrione di un’altra coppia.
Murray ha deciso comunque di crescere il bambino, nonostante avesse segnalato la terribile scoperta all’ospedale. A quel punto però sono stati informati anche i genitori biologici del neonato che ne hanno chiesto la custodia. Consapevole di non poter vincere una battaglia legale, la neo mamma ha dovuto rinunciare al figlio che nel frattempo aveva cinque mesi. “Mi sento violata e distrutta”, ha dichiarato, “l’ ho amato e cresciuto, avrei fatto qualsiasi cosa per tenerlo”.
Ora la donna ha intentato una causa contro il nosocomio per negligenza, accusandolo di averla trasformata in una “surrogata involontaria”. Il suo avvocato ha sottolineato che, sebbene tali incidenti non siano rari, il trasferimento errato di un embrione è un evento eccezionale e dalle conseguenze devastanti.
La Coastal Fertility Specialists si è scusata definendo l’accaduto un “evento senza precedenti” e ha assicurato di aver adottato nuove misure di sicurezza per prevenire episodi simili. Ma per Murray il danno resta irreparabile. “Sapevo che la fecondazione in vitro comportava dei rischi”, ha aggiunto, “ma mai avrei immaginato di dare alla luce il figlio di altri per poi vedermelo portare via”.