Il Telegraph ha ottenuto e pubblicato la bozza di un contratto riservato, datato 7 febbraio 2025, inviata da Donald Trump al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Come già noto, il leader statunitense ha chiesto la “restituzione” dei fondi spesi dagli USA, approssimativamente 500 miliardi di dollari, da ricavare direttamente dalle risorse minerarie ucraine. Secondo il Telegraph, il documento, contrassegnato come “Privileged & Confidential”, ha causato costernazione e panico a Kiev, in quanto sembrerebbe un tentativo da parte degli Stati Uniti di colonizzare, dal punto di vista economico, la nazione del Vecchio Continente.
Il contratto afferma che gli USA e l’Ucraina dovrebbero formare un fondo di investimento congiunto per garantire che “le parti ostili al conflitto non traggano beneficio dalla ricostruzione della nazione”. L’accordo riguarda principalmente il “valore economico delle risorse naturali dell’Ucraina”, che include “minerali, petrolio, gas, porti e altre infrastrutture”. Secondo i termini della bozza, gli Stati Uniti riceveranno il 50% dei proventi derivanti dall’estrazione delle risorse naturali ucraine ed il 50% sul valore finanziario delle “nuove licenze rilasciate a terzi” per la futura monetizzazione di tali risorse.
Su queste entrate ci sarà inoltre “un vincolo” a favore degli USA. Questa clausola stabilisce che “per tutte le future licenze, gli Stati Uniti avranno un diritto di prelazione per l’acquisto di minerali esportabili”. Washington godrà dell’immunità sovrana e acquisirà un controllo quasi totale sulla maggior parte dell’economia di Kiev. Una fonte vicina al governo locale ha descritto la clausola in questione come “prima pagateci, poi sfamate i vostri figli”.
Secondo le prime indiscrezioni, sembrerebbe che l’accordo sia stato scritto da avvocati privati, e non da agenzie federali. Lo stesso Zelensky, lo scorso settembre, propose a Trump di concedere agli USA una partecipazione diretta sulle terre rare e sulle risorse minerarie ucraine, nella speranza di spianare la strada alla continua fornitura di armi e di dissuadere il presidente russo, Vladimir Putin, a sferrare nuovi attacchi.
Tuttavia, probabilmente il leader di Kiev non si aspettava un accordo simile a quello proposto dal leader MAGA. Per il Telegraph, le condizioni presenti nella bozza sono più dure delle sanzioni finanziarie imposte nel 1945 alla Germania ed al Giappone. Al contempo, il presidente americano sembrerebbe intenzionato a sollevare la Russia da qualsiasi responsabilità.
Il tycoon ha inoltre affermato che qualora Kiev respingesse la sua proposta, il Paese verrebbe consegnato a Putin “su un piatto d’argento”. Il presidente americano ha spiegato ai microfoni di Fox News: “L’Ucraina ha territori di enorme valore, in termini di terre rare e per ciò che riguarda petrolio e gas. Potrebbero fare un accordo. Potrebbero non farlo. Potrebbero essere russi un giorno, o potrebbe non accadere. Ma voglio indietro questi soldi”.
Le “terre rare” menzionate dal leader MAGA sono un sottoinsieme di 17 minerali essenziali, indispensabili per l’utilizzo di telefoni cellulari, veicoli elettrici, sistemi di guida missilistica, aventi diverse applicazioni elettroniche, industriali ed energetiche. Nonostante la loro denominazione, questi elementi non sono poi così introvabili, ma la loro estrazione è alquanto complessa e potenzialmente pericolosa per l’ambiente.
Secondo i dati dell’Ucraina, il Paese possiede depositi di 22 dei 34 minerali identificati come critici dall’UE, tra cui terre rare come lantano, cerio, neodimio, erbio e ittrio. Tuttavia, con l’invasione russa ad Est, gran parte di queste riserve sono andate perdute.
Ora, secondo gli analisti del settore, Trump vuole mettere le mani sulle risorse di Kiev non solo per “recuperare” il denaro inviato dagli USA in questi anni contrassegnati dal conflitto, ma anche e soprattutto per battere la concorrenza della Cina.
Indipendentemente dal posto in cui i minerali critici vengano strappati dal terreno, infatti, il Paese asiatico rimane un punto di sosta cruciale per la loro produzione e raffinazione. Il leader MAGA, dunque, sembrerebbe intenzionato a detronizzare Pechino, assicurandosi le risorse di Kiev, con un accordo che, qualora dovesse andare in porto, sarebbe “perpetuo”.